"Scorte per 72 ore per le famiglie in caso di crisi". L'Ue si prepara alla guerra?

Il quotidiano spagnolo El Pais avrebbe avuto accesso alla bozza della Strategia di Preparazione dell'Unione: "È urgente che l'UE e i suoi Stati membri rafforzino la loro preparazione"

"Scorte per 72 ore per le famiglie in caso di crisi". L'Ue si prepara alla guerra?
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"In un contesto di aumento dei rischi naturali e antropogenici, e di deterioramento delle prospettive di sicurezza per l'Europa, è urgente che l'UE e i suoi Stati membri rafforzino la loro preparazione". Questo è un passaggio della bozza della Strategia di Preparazione dell'Unione che l'Esecutivo comunitario presenterà mercoledì e che il quotidiano spagnolo El Pais ha avuto modo di leggere in anteprima, pubblicandone alcuni passaggi e il senso. Trattandosi di una bozza, potrebbero esserci modifiche fino alla presentazione ma, secondo quanto riportato dalla testata iberica, in questo documento Bruxelles chiederebbe alle famiglie di avere scorte di acqua, farmaci, batterie e cibo per sopravvivere 72 ore senza aiuti esterni. È un piano per i tempi di crisi perché, si legge, "dobbiamo prepararci a incidenti e crisi intersettoriali su larga scala, inclusa la possibilità di aggressione armata, che colpiscono uno o più Stati membri".

Tra questi scenari di crisi rientrano, per la Commissione europea, cyberattacchi, pandemie e crisi climatica. "La Commissione spiega che fornirà direttive agli Stati membri per tracciare i preparativi affinché la popolazione possa affrontare con risorse quei primi tre giorni cruciali", scrive El Pais che, riporta un altro dei passaggi chiave del documento: "La preparazione e la resilienza dell'Europa di fronte alla violenza armata potrebbero essere messe alla prova in futuro". Le azioni proposte sono racchiuse in un totale di 30 azioni chiave che vanno dalla "preparazione civile in caso di emergenza a elementi più tecnici come manovre congiunte e corsi specializzati per giovani e adulti". Tra i rischi principali, si legge nel Piano, ci sono i cyberattacchi contro infrastrutture europee essenziali (dalle reti energetiche alle banche), sabotaggi a cavi sottomarini, gasdotti e oleodotti. Ma, soprattutto, incendi boschivi, forti piogge e inondazioni, siccità. "Se non si affronta migliorando la capacità strutturale delle nostre società di gestire i rischi, i costi umani, economici e sociali del cambiamento climatico non faranno che aumentare nei prossimi anni", si legge.

Perché si fa riferimento a un lasso temporale di 72 ore nel documento? Si tratta del periodo considerato più critico a seguito di un'emergenza, il lasso di tempo che intercorre tra l'evento e il ripristino dei sistemi di collegamento secondo quelle che sono le previsioni. Nel documento letto da El Pais ci sarebbe anche la previsione di realizzazione di una piattaforma digitale per fornire informazioni d'emergenza ai cittadini in qualunque parte dell'Europa si trovino. Tra le proposte ci sarebbe anche quella di coordinare a livello europeo riserve strategiche di farmaci, materie prime essenziali, energia e persino cibo.

Il rapporto sarebbe il frutto del lavoro di Sauli Niinisto, ex presidente della Finlandia, che ha redatto un denso rapporto sulla preparazione in caso di crisi. Quel che viene invocato è un "cambio di mentalità" da parte dei cittadini europei, che passerebbero anche da esercitazioni congiunte che prevedono l'intervento di un Paese su un altro, in caso di attacco o crisi. Va detto che non è una novità assoluta, già per esempio dopo la pandemia di Covid-19 l'Europa si è mossa con un protocollo nuovo. Questo nuovo documento pare ampli il raggio d'azione. "C'è un uso insufficiente della previsione strategica, dell'anticipazione e degli strumenti di allerta precoce.

Manca una valutazione integrata dei rischi, delle minacce e dei loro effetti a cascata, anche dall'esterno dell'Unione", si leggerebbe in un passaggio riportato dal quotidiano spagnolo, in attesa che venga presentato mercoledì.

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