Expo, Milano varrà 11 miliardi in più

Secondo la Camera di commercio le nuove infrastrutture faranno salire il valore della città. Per le imprese un affare da 44 miliardi

Quattro «elementi» per vincere la sfida dell’Expo 2015. Ma anche quattro «opportunità» per ridefinire la strategia di Milano. Punti di forza su cui investire, secondo Assimpredil: «La regione urbana milanese deve puntare sulla propria dimensione in termini spaziali, su un efficiente sistema di connessione territoriale, sulla sostenibilità ambientale degli investimenti e, last but not least, su una forte governance che sappia gestire la complessità».
Consigli d’uso snocciolati da Claudio De Albertis, presidente dell’associazione imprese edili, con tanto di supporto culturale e scientifico e offerti «a una città che non raggiunge da sola quella massa critica - sette milioni di abitanti - necessaria per emergere a livello internazionale». Come dire: «Occorre investire in una “densità di qualità” ovvero in un tessuto connettivo che sappia far rispettare l’ambiente e far interagire i fattori della produzione, della cultura, della formazione e della ricerca oltreché esprimere una governance che ragioni per obiettivi e non per opportunità politiche».
Virgolettato che concretamente declina l’Expo come occasione per allargare Milano, per andare oltre i suoi confini amministrativi e, attenzione, guardando oltre la durata media di un mandato elettorale avendo chiaro che un progetto come Expo - trasversale e di lungo periodo - presuppone una regia forte ma flessibile.
E mentre Bruno Ermolli, presidente di Promos, rimarca sia «l’importanza» della gestione della logistica urbana e del traffico» che «la capacità di fare sistema, se pubblico e privato interagiscono vincono», Assimpredil invita a «combattere la logica dei paladini della conservazione» che «contrastano il consumo del suolo e gridano allo scandalo quando si interviene su un’area dismessa».
Nell’organizzare Expo bisognerà però prestare attenzione particolare «a non allargare il divario con i poveri»: «Bisogna evitare di aumentare gli squilibri e la discontinuità sociale» afferma Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione Cariplo. Rischio di troppo per Expo che è, invece, occasione di lavoro e di sviluppo come ribadisce la Camera di commercio: «Le imprese milanesi si aspettano un aumento del fatturato per un totale di 44 miliardi di euro pari al dieci per cento» e, dettaglio non da poco, aggiunge Carlo Sangalli «con Expo e le nuove infrastrutture si registra una crescita del valore di Milano di oltre 11 miliardi di euro, con una crescita del sette per cento in città e del cinque in provincia».


Evidente che per Milano - «già importante porta di scambio del Paese con l’economia globale» - se saprà «investire nel rafforzamento delle connessioni dei sistemi economici» sintetizza De Albertis «l’Expo rappresenta un’occasione favorevole per tracciare un futuro di indiscussa città leader del mondo». E chiosa Roberto Formigoni che anche per questo resta alla guida della Regione Lombardia, «per accompagnare la Lombardia verso l’Expo 2015».

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