Si scrive Sýstima, significa «Sistema» - «un tutto composto da tante parti» - ed è il ciclo di incontri ideato dalla Fondazione Leonardo di Luciano Violante (sottotitolo: «Stare insieme») dove scienza, nuove tecnologie, geopolitica e creatività interagiscono per sezionare la realtà e darne nuove chiavi interpretative. Accade al nuovo Maxxi di Roma rilanciato da Alessandro Giuli, un luogo dove davvero ora si può fare sistema sulla politica culturale, e l'obiettivo è di offrire al pubblico una serie di dibattiti in cui l'arte contemporanea diventa cerniera della relazione tra umanesimo, ingegneria e filosofia. Obiettivo: «Immaginare un futuro in cui la bellezza del cambiamento sarà affidata soltanto alla misura dell'uomo».
Sistema che vede lavorare insieme MAXXI, Fondazione Leonardo e Cassa depositi e prestiti inizia proponendo tre incontri. Il 29 marzo (ore 18) di scena «Geopolitica dell'innovazione» in cui Luciano Violante, presidente Fondazione Leonardo-Civiltà delle Macchine, e Alessandro Aresu, consigliere scientifico di Limes, aiutano a decifrare il grande gioco della sovranità tecnologica tra Washington e Pechino in un momento in cui il baricentro industriale del mondo non è più l'Occidente. Certo, il fronte dello scontro è la tecnologia. Ma protagonista resta l'intelligenza umana, che tali macchine è in grado di progettare, programmare e mettere al servizio dei propri scopi. Poi, il 12 aprile (ore 18), protagonista è Giulio Maira, professore di Neurochirurgia e presidente della Fondazione Atena, che nell'incontro «Il telaio magico» svela - forte di oltre 18mila interventi chirurgici - come funziona il cervello quando crea o quando si confronta con un'opera d'arte. Perché il cervello «è più grande del cielo» e dai suoi meandri scaturiscono la Bellezza della vita e la complessità del nostro destino. Il 18 aprile (ore 19.30) l'appuntamento è con «Il lavoro dello spirito», un dialogo fra Alessandro Giuli, presidente Fondazione MAXXI, e il filosofo Massimo Cacciari sul lavoro dell'uomo rispetto alla forma capitalistica di produzione, al «macchinismo» e l'autorità politica. La domanda di partenza è quella che Max Weber pose un secolo fa: tra scienza e politica sono ancora possibili relazioni che ci affranchino dal nostro «debito» nei confronti del procedere senza mete né fini del sistema tecnico economico?
Infine, il 3 maggio (in Auditorium) per la necessità del cineforum - viene proiettato il film Burning days di Emin Alper sulla Turchia contemporanea: la politica del partito al governo fatta di soli slogan; la discriminazione tra villaggio e città; la corruzione; il ruolo della stampa e dell'informazione; l'omofobia e il tema della giustizia.
Nota.
Gli incontri ancora una volta pensati fra poesia e nuove tecnologie avverranno in multivisione, a cura dello scenografo visivo Francesco Lopergolo, ossia con una proiezione di immagini sincronizzate alla musica, accompagnando il racconto della relazione.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.