Cos’è la piastrinopenia diagnosticata a Papa Francesco

Un drastico calo del numero delle piastrine ha costretto i medici a effettuare trasfusioni di sangue a Papa Francesco: quali sono le sue condizioni di salute

Cos’è la piastrinopenia diagnosticata a Papa Francesco
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Sono poco confortanti le notizie relative alle condizioni di salute di Papa Francesco che hanno registrato un peggioramento tant'è che i medici del Policlinico Gemelli hanno parlato di "prognosi riservata" e che non è ancora "fuori pericolo". Nel bollettino serale diramato dal Vaticano si è parlato di "pioastrinopenia associata ad anemia che ha richiesto la somministrazione di emotrasfusioni".

Piastrinopenia e anemia

Con questo termine si fa riferimento alla riduzione del numero di piastrine presenti nel sangue che può essere causa di emorragie. L'allarme scatta quando il numero di piastrine presenti nel sangue, fondamentali per la sua coagulazione, è inferiore a 150mila per microlitro di sangue. Quando diminuiscono possono verificarsi molteplici danni all'organismo. Contemporaneamente, però, il pontefice presenta anche una condizione di anemia, ossia la caarenza di emoglobina e globuli rossi: tra i sintomi più comuni ci sono stanchezza, mancanza di resistenza fisica, tachicardia e crampi alle gambe come spiegano gli esperti di Humanitas.

Quali sono le cause

Come hanno spiegato i medici del Gemelli, la prognosi di Papa Francesco è riservata: non sappiamo, quindi, le cause che hanno portato alla riduzione del numero di piastrine. Questo evento, chiamato trombocitopenia, può essere causata da più fattori o patologie tra cui infezioni virali, malattie autoimmuni ma anche la sepsi, un pericolo che corre il pontefice qualora i germi che hanno determinato la polmonite finiscano nel sangue. L'equipe medica del professor Alfieri, come si fa in questi casi, ha prontamente eseguito emotrasfusioni, ossia la somministrazione di globuli rossi e piastrine affinché quel numero di cui abbiamo parlato prima torni ad aumentare.

Tra le cause che portano alla piastrinopenia anche un problema del midollo osseo che non riesce a produrne abbastanza ma anche il loro consumo o distruzione "a livello splenico", ossia relativo alla milza, con un processo molto più accelerato rispetto al normale.

La crisi respiratoria del Papa

Nella mattinata di sabato 22 febbraio, Papa Francesco ha dovuto affrontare inizialmente anche "una crisi respiratoria asmatiforme di entità prolungata nel tempo, che ha richiesto anche l'applicazione di ossigeno ad alti flussi". Si tratta si una problematica che nasce dal restringimento del diametro dei bronchi: con asmatiforme si intende una forma di bronchite acuta, una forte infiammazione ai bronchi. Il quadro clinico di Bergoglio, molto complesso, è seguito 24 ore su 24 per capire quale sarà l'evoluzione dopo le notizie lievemente ottimistiche che erano state diramate nei giorni precedenti.

"Il bollettino preoccupa"

Il bollettino medico di Papa Francesco adesso in prognosi riservata, "mette in luce un percorso non piacevole che evidenzia le difficoltà di reazione del paziente alla terapia. E ci preoccupa un po' soprattutto perché non c'è solo la polmonite, da quello che ci viene riferito, ma anche questi problemi di bronchite asmatica di cui già soffriva e che in questo momento non aiutano a migliorare le condizioni del polmone": lo ha commentato all'Adnkronos Salute il virologo Fabrizio Pregliasco.

"È chiaro che in una persona dell'età del Pontefice, con le sue problematiche di salute di base, gli elementi riferiti oggi - la lunga crisi respiratoria di questa mattina e la piastrinopenia, associata ad un'anemia - non evidenziano un percorso di stabilizzazione e guarigione. Per questo motivo i medici hanno parlato di prognosi riservata. Ci auguriamo che Pontefice superi presto questo delicato momento", ha concluso.

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