Un nuovo farmaco potrebbe fare la differenza nel trattamento della sindrome di Lennox Gastaut, un disturbo dello sviluppo cerebrale capace di scatenare terribili crisi epilettiche. Purtroppo, fino ad oggi, questa patologia si è dimostrata piuttosto resistente ai medicinali, e la speranza è che con questa nuova molecola sia possibile ottenere risultati migliori.
Cos'è la sindrome di Lennox Gastaut
La sindrome di Lennox Gastaut è una condizione molto grave, caratterizzata da ritardo cognitivo e psicomotorio, disturbi psichiatrici e crisi epilettiche ripetute (si parla anche di un centinaio al giorno). Uno stato di salute, dunque, che incide seriamente sulla qualità di vita di un individuo. Si tratta di una patologia che insorge in età pediatrica, ed è spesso causata da un danno cerebrale riportato alla nascita per scarso apporto di ossigeno, oppure per infezioni e/o traumi cranici.
La malattia è abbastanza grave, con un tasso di mortalità del 5%. La morte può sopraggiungere nel corso di una crisi epilettica, ma in casi rarissimi. A provocare il decesso del paziente è piuttosto un ictus. Ad oggi la medicina non dispone di una cura definitiva, pertanto si può solo agire cercando di ridurre la frequenza delle crisi e la loro intensità.
In arrivo un nuovo farmaco
Una speranza arriva da un nuovo farmaco di recente scoperta. Si tratta della fenfluramina, che è un derivato amfetaminico. Si tratta di un agonista serotoninergico, che opera inibendo la ricaptazione della serotonina a livello dei terminali sinaptici. Già impiegato da qualche anno per il trattamento delle crisi epilettiche associate alla sindrome di Dravet, sta dando buoni risultati anche per limitare gli effetti della sindrome di Lennox Gastaut. Pare infatti che riesca a ridurre gli attacchi epilettici, dando respiro ai pazienti.
"Nella Sindrome di Lennox-Gastaut, l'obiettivo principale della terapia è ottenere un miglior controllo delle crisi, riducendo al contempo gli effetti collaterali spesso inevitabili con i trattamenti attualmente disponibili. Inoltre, è auspicabile che il farmaco contribuisca direttamente a migliorare le performance e la qualità di vita del paziente", ha dichiarato a Ok-Salute Bernardo Dalla Bernardina, docente di Neuropsichiatria Infantile all'università degli Studi di Verona e direttore del Centro di Ricerca per le Epilessie Pediatriche dell'AOUI Ospedale Donna e Bambino di Verona.
Come spiegato da Dalla Bernardina, la fenfluramina svolge una funzione anticrisi, agendo anche come neuroprotettivo. Positivi anche gli effetti nei confronti dei processi cognitivi e comportamentali. A quanto pare questo farmaco funziona sulle convulsioni toniche, ovvero che si esprimono con contrazioni muscolari e brevi perdite di coscienza.
"L'impatto della Sindrome di Lennox-Gastaut è di vasta portata, con molte conseguenze oggettive ed emotive per le famiglie e i caregiver.
L'introduzione nella pratica clinica di un nuovo efficace rimedio terapeutico è un importante passo avanti nel miglioramento della qualità della vita per i bambini e gli adulti che vivono con questa Sindrome", è stato il commento della dottoressa Antonietta Coppola, punto di riferimento del Centro Epilessia Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II di Napoli.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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