Il Fatto e Telecom querela il Tg1

Il quotidiano di Travaglio e la società telefonica querelano la testata diretta da Minzolini. Motivo del doppio assalto giudiziario? Il telegiornale ha dato una notizia: quella sul nuovo assetto di vertice del gruppo guidato da Bernabè

Il Fatto e Telecom querela il Tg1

Roma Una notizia, due querele. Assalto giudiziario al Tg1 di Augusto Minzolini per un servizio andato in onda nel giornale delle 13.30 di venerdì scorso. Tema: il nuovo assetto al vertice di Telecom. A portare in Procura la testata ammiraglia della Rai, in due diverse azioni, la stessa Telecom e Il Fatto Quotidiano. Niente male per un telegiornale, quello di Minzolini, spesso accusato dalla stampa di sinistra e dallo stesso Fatto, di avere gli artigli spuntati e di nascondere le notizie.

Il servizio della discordia, firmato da Francesca Oliva e Mario Prignano, dà conto della cura con cui il battagliero quotidiano diretto da Antonio Padellaro ha seguito negli ultimi tempi gli assetti societari della grande azienda di telecomunicazioni. I due giornalisti del Tg1 raccontano dei dettagliatissimi articoli del Fatto e dell’impressione che essi mirassero a descrivere Franco Bernabè, amministratore delegato uscente di Telecom, come il baluardo dell’azienda contro chi ha intenzione di soffiargli la «ricca partecipata Telecom Argentina». Il tutto per blindare la sua posizione, anzi rafforzarla. Missione compiuta. «Passano soltanto 48 ore - racconta il Tg1 - e il manager si ritrova sulla poltrona di presidente esecutivo con deleghe sulle operazioni straordinarie, finanza e rapporti con le authority. Una poltrona conquistata, secondo il quotidiano, anche grazie alla risonanza dell’inchiesta della magistratura». Non solo.

Prosegue il servizio: «Nello stesso giorno, altra coincidenza, il neodirettore generale Luciani (Luca, ndr), una nomina concepita insieme con quella dell’amministratore generale Patuano (Marco, ndr) per ridimensionare il potere di Bernabè, viene iscritto sul registro degli indagati per un giro di sim false. Il Fatto Quotidiano, sempre attento, ritiene che sia una notizia da prima pagina». E qui la stoccata: «Del resto Telecom è un pallino fisso del giornale, che solo nell’ultimo mese ha ospitato sei pubblicità a tutta pagina dell’ex monopolista telefonico».

Una constatazione, questa, che non piace né a Bernabè né al Fatto, che come detto passano alle vie legali. Non ci vuole particolare malizia per notare che i querelanti sono di fatto due media concorrenti - sia in termini industriali sia soprattutto in termini politici - del Tg1. Telecom infatti possiede La 7, il cui tg guidato da Enrico Mentana è un competitor ambizioso del Tg1 di Minzolini. Quanto al Fatto Quotidiano, ha sempre avuto il pallino, oltre che di raccontare le vicende interne a Telecom, di utilizzare ogni pretesto per sbeffeggiare Minzolini. Sempre venerdì il quotidiano «rosso» sbatte in prima pagina l’apertura da parte della Procura di Roma di un fascicolo sulle spese di Minzolini con la carta di credito aziendale. E ieri immancabile ecco l’autocompiaciuto sermone di Marco Travaglio (intitolato Omnia sozza sozzis) che ironizza di nuovo su Minzolini e cataloga il servizio del duo Oliva-Prignano come una sorta di vendetta trasversale contro gli articoli di Marco Lillo e Carlo Tecce sul «Direttorissimo». Il quale replica con due riflessioni: «È la prima volta che una tv viene querelata per aver raccontato in video quello che si legge su un giornale senza aggiungere né togliere niente. Neppure la pubblicità».



«In secondo luogo - prosegue Minzolini - il Tg1 rivendica la possibilità di esercitare il diritto di cronaca e di svolgere un giornalismo d’inchiesta su una grande azienda come Telecom che, per unanime ammissione, da azienda gioiello dell’industria italiana ha perso posizioni in Italia e nel mondo». Chiamata urbana urgente per Bernabè.

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