La favola di Shiv da umile caddie a eroe dell’India

Il ventinovenne Chrowrasia sbanca il Master. Figlio di un operaio del campo di Calcutta, giocava di sera per non farsi vedere. La febbre blocca Canonica

Il primo torneo indiano valido per l’European Tour ha avuto un epilogo che meglio non poteva avere per il futuro di questo Paese che anche nel golf vuol dire la sua. L’Emaar-Mgf Indian Masters ha portato sul gradino più alto del Delhi Golf Club il «piccolo indiano» Shiv Shancor Prasad Chowrasia che - bontà sua, ha da subito dichiarato alla stampa di abbreviare i suoi nomi di battesimo in S.S.P.!. Il ventinovenne nuovo campione - ex caddie al Royal Calcutta dove suo padre era capo operaio del campo e da cui apprendeva i primi rudimenti giocando di sera quando nessuno poteva vederlo - è stato salutato dalla stampa locale al pari di un eroe del cricket, sport nazionale in India. Ora S.S.P. con la vittoria e i 280mila euro della prima moneta si è guadagnato anche il diritto a giocare sino al 2010 sul Tour europeo. Partito con due colpi di ritardo per ultime 18 buche nei confronti del francese Raphael Jacquelin, Chowrasia ha giocato in modo impeccabile l’ultimo round chiudendo in 67 colpi il suo giro su di un campo non lungo - 6.300 metri - ma dalle molte insidie. Tre birdie nelle prime quattro buche portavano l’indiano al comando e poi altri due birdie alla 7 e alla 15 gli assicuravano l’ambito successo con due colpi di vantaggio sull’irlandese Damien McGrame - leader dopo 36 buche ed inaspettato partner di Tiger Woods negli ultimi due giri al Dubai Desert Classic - che comunque otteneva il suo miglior piazzamento in carriera. Ernie Els, star del torneo, dopo un giro iniziale in 75 colpi complice un quadruplo bogey è riuscito a rimontare in quinta posizione dopo le prime 54 buche per poi terminare - salvando l’onore - in quinta posizione alle spalle di Thomas Bjorn. Unico italiano in gara Emanuele Canonica, 21° dopo le prime due giornate ma crollato in 42ª posizione dopo il terzo giro causa un malaugurato «febbrone» che lo ha poi costretto al ritiro per le ultime 18 buche.
Negli States è andato in scena a Pebble Beach il tradizionale At&T National Pro-Am, una volta ben più noto come il Bing Crosby Pro-Am, che affianca su tre campi differenti della penisola di Monterey in California professionisti del Tour e personaggi noti del mondo dello spettacolo, sport e business. Anche se negli anni più recenti il torneo è un po’ calato di tono - meno campioni ed anche personaggi - il Pebble Beach resta un evento che conta con i suoi 6 milioni di dollari di montepremi ed il milione e 80mila dollari di prima moneta.

La vittoria tra i professionisti è andata a Steve Lowery, quarantasettenne statunitense, che nelle ultime 18 buche è riuscito a rimontare lo svantaggio di tre colpi nei confronti del fijiano Vijay Singh e a costringerlo allo spareggio poi vinto alla prima buca.

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