La febbre suina spaventa la Brianza: due contagiati

L’influenza suina scuote la Brianza. Due persone contagiate da venerdì sono in isolamento nelle loro case. Una donna di 34 anni in dolce attesa, residente a Camparada, e giovane 26enne di Monza. Inesorabile per contrarre il virus una vacanza in America. La futura mamma di ritorno da Orlando in Florida, e lo studente da New York. Erano su due voli diversi. Sono tornati a casa il due giugno. Hanno capito subito che qualcosa non andava: dolori alle ossa, mal di testa, febbre, nausea. Il campanello d’allarme, è il ceppo A del virus H1N1, responsabile della malattia. Entrambi sono stati sottoposti agli accertamenti previsti dal piano anti-pandemia disposto dal ministero della Sanità, gestito assieme all’Asl e all’Azienda Ospedaliera. L’emergenza, è stata affrontata dall'équipe del professor Andrea Gori, responsabile dell'Unità Malattie Infettive del San Gerardo. «La situazione è sotto controllo, i pazienti stanno bene - spiega Gori - e non presentano patologie pregresse che prevedono il ricovero». I malati sono confinati in una stanza della loro abitazione. Coloro i quali li avvicinano devono indossare una mascherina protettiva. Pietrogino Pezzano, direttore generale dell'Azienda Sanitaria Locale, ha immediatamente trasmesso l'allarme all’assessorato regionale. Dal Pirellone, la notizia dei pazienti sottoposti ad accertamenti epidemiologici è rimbalzato al presidio sanitario degli aeroporti, per individuare tutte le persone che sono venute in contatto con i turisti brianzoli arrivati dagli Stati Uniti. Tamponi ed esami del sangue. Gli unici in grado di stabilire con certezza se c’è stato contagio. Stessa procedura, su scala ridotta, per i contatti affettivi dei pazienti. «Sono pochi - spiega Pezzano -. Abbiamo già ricostruito la mappa degli spostamenti delle due persone. Nessuno corre pericoli, ci siamo mossi in tempo reale».
«È fondamentale analizzare la storia clinica di ciascuno - ricorda Gori - in assenza di rischi, per parenti e amici non è prevista la terapia farmacologica». Il piano anti-contagio ha funzionato. «Le strutture territoriali hanno risposto perfettamente - precisa Giuseppe Spata, direttore generale del San Gerardo -. Ancora una volta si conferma efficienza della nostra sanità». In Italia, finora i casi accertati d’influenza suina sono trentanove. «Abbiamo tranquillizzato la donna.

Nel suo stato è molto importante - assicura Gori -. È fondamentale un’informazione corretta. L’influenza suina può trasformarsi in dramma nei Paesi con strutture sanitarie limitate. Europa e Stati Uniti sono riusciti a controllare la situazione».

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