Festival Il jazz d’avanguardia è di scena in periferia

È cominciata in grande stile, presso il PiM Spazio Scenico di via Tertulliano 68, l’annunciata stagione di jazz d'avanguardia («Avant-Jazz» diretta da Alberto Lofoco) che si prolungherà fino a maggio 2009 con una nutrita serie di concerti. L’inaugurazione è stata affidata a un trio di organico inconsueto: Corey Wilkes tromba e flicorno; Sabir Mateen sax alto, sax tenore, clarinetto e flauto; Hamid Drake, batteria e tamburo a cornice. Al musicofilo attento non è sfuggito che Wilkes ha fatto parte anche dell'orchestra «Chicago 12» di Ernest Dawkins che ha suonato domenica scorsa al Teatro Manzoni per Aperitivo in Concerto. E che Mateen e Drake sono stati ammirati a Milano nella scorsa stagione: Mateen si può comunque ascoltare assai bene in quartetto nel suo recente cd «Other Places Other Spaces» per Nu-Bop Records. Ma naturalmente la tipologia del trio che si è presentato al PiM ha offerto un progetto del tutto diverso. Nella brochure di sala si leggeva che Wilkes, Mateen e Drake rappresentano «il momento più classicamente free-jazz della rassegna», vale a dire un’improvvisazione totale «eseguita da interpreti con spiccata tendenza alla composizione dinamica e istantanea», e così è stato.

Per il momento sono annunciati in dettaglio soltanto i due appuntamenti successivi che sono di altissimo livello: l’11 novembre la pianista giapponese Eri Yamamoto tiene un recital in solo; il 6 dicembre la cantante e danzatrice Leena Conquest si esibisce in trio con il pianista Dave Burrell su testi di Monika Larsson. Dei tre protagonisti, il più noto è Burrell che si può definire un solista fra i più affascinanti della storia del jazz per la versatilità del linguaggio e il vigore espressivo.

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