Filippi già in forma olimpica «Vinco e poi scrivo un libro»

A duecentocinquanta giorni dall’Olimpiade di Pechino (apertura l’8 agosto del 2008) lo sport italiano si fa i conti in tasca. Sono 158 gli atleti che hanno ottenuto il tempo o la misura minimi per partecipare ai Giochi e, di essi, molte, moltissime sono le donne. Almeno due vengono dal nuoto: la veneziana Federica Pellegrini e la romana Alessia Filippi. La Pellegrini - graziosa, simpatica, estroversa - ebbe qualche giorno di particolare celebrità quando nelle semifinali mondiali stabilì il record assoluto dei 200 stile libero, battuta poi in finale dalla francese Manaudou che le tolse anche il record. È di quei giorni anche l’esplosione di Alessia, che in queste ore ha ampliato la propria fama e migliorato i risultati.
Due giorni, due vittorie, un bronzo, due record italiani nuovi di zecca e uno solo sfiorato: a giudicare da quanto raccolto nel weekend di Berlino - sesta tappa del circuito di World Cup - si potrebbe dire che Alessia Filippi, alla prima uscita stagionale sia già in uno stato di forma ottimale nella lunga marcia che la porterà verso la Cina, ai Giochi di Pechino. «Vengo da un periodo di lavoro molto intenso alla ricerca della giusta condizione. Ed è dall’Open di Parigi, in agosto, che non mi confrontavo in gara con le rivali più forti».
Lo spumeggiante fine settimana dell'ex mistista delle Fiamme gialle è cominciato sabato, con uno strepitoso 8'16"35 negli 800 stile libero, tempo valido per la vittoria e per cancellare - migliorandolo di 5" - il primato italiano che apparteneva a Simona Ricciardi dagli Europei di Trieste del 2005. Un successo giunto grazie a una bella prestazione tutta in crescendo, senza mollare neanche agli ultimi 100 metri (7'16"54 il tempo del passaggio ai 700, dunque meno di un minuto per completare gli ultimi, massacranti cento metri, quelli che non finiscono mai). «Ho cominciato lentamente controllando i passaggi. Poi, a metà gara, ho inserito le gambe», ha dichiarato all'arrivo, raggiante per il nuovo record italiano.
E chissà che cosa avrebbe potuto combinare nei 200 dorso, penultima prova in programma del sabato, se non fosse che un imperdonabile errore in partenza non le ha permesso di fare il tempo che avrebbe voluto e le avrebbe permesso di rimontare oltre il terzo posto: «Ho sbagliato e non ho più avuto l'occasione di recuperare. Ci ho provato, ma ho pagato la fatica accumulata nella finale precedente». Per soli 58" non è caduto un altro record italiano, un primato molto vecchio, firmato da Lorenza Vigarani e datato 1994.
L'occasione per un'altra prestazione da brividi l'ha avuta - centrandola - nei 400 misti, specialità della quale è vicecampionessa mondiale, gara vinta con un tempo che dice molto di più del primo posto in un meeting come quello berlinese: quando la Filippi ha alzato lo sguardo all'arrivo, il cronometro segnava 4'30''2, addirittura 1' 33'' più veloce del primato nazionale che lei stessa deteneva dalla vittoria europea di Helsinki dello scorso 10 dicembre.
Tutto a posto allora? Quasi, perché Alessia trova spazio anche per un piccolo rammarico: «Purtroppo per 25 centesimi ho perso la scommessa con Andrea (Palloni, il tecnico delle Fiamme Gialle che l'ha portata ai vertici ndr). Lui aveva pronosticato che sarei scesa sotto i 4'30"».


Pazienza, per quello ci sarà tempo: in fondo la stagione è appena iniziata e magari, dopo Pechino, verrà anche a lei la voglia di pubblicare un'autobiografia, come appena fatto dall'amica Federica Pellegrini: «Sinceramente ho sempre pensato che l'avrei fatto a fine carriera, ma se alle Olimpiadi facessi il botto potrei anche ritornare sulla mia decisione... ».

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