Finmeccanica fa il pieno di ordini

da Roma

«Su Thales siamo in attesa delle decisioni del governo francese. Quando abbiamo avvicinato il vertice del gruppo è stata valutata la possibilità di un’integrazione delle attività della difesa, intesa anche come il potenziamento dell’industria europea della sicurezza». È quanto ha precisato Pier Francesco Guarguaglini, presidente e amministratore delegato di Finmeccanica, durante la presentazione dei conti semestrali agli analisti. Il gruppo prevede un significativo incremento degli ordini: l’incremento annuo atteso nei prossimi tre esercizi è visto fino a 14-16 miliardi, di cui l’80% nell’aeronautica, nella difesa e nello spazio. In particolare, Guarguaglini ha messo in conto la crescita degli ordini dagli Stati Uniti da 1,6 miliardi del 2002-2004 a 5,2 per il prossimo biennio.

Il maggior numero di contratti fa leva sui tre mercati chiave di Finmeccanica, ovvero Italia, Regno Unito e Usa nonché su una politica di business aggressiva nei confronti di mercati emergenti. Finmeccanica, infine, stima una riduzione del debito netto a 1,7-1,8 miliardi alla fine dell’anno da 1,95 miliardi registrati alla fine del semestre.

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