Finta coppia di agenti truffa tre anziane nel giro di poche ore

In un’altra occasione i due malviventi si sono spacciati per un impiegato comunale e un vigile di quartiere

Paola Fucilieri

In quest’ultimo periodo va molto la coppia dipendente comunale-vigile urbano. Che si passano il testimone della truffa confondendo gli anziani prima con un finto controllo di fantomatiche «bollette inesatte» e poi attraverso l’altrettanto illusoria cattura o pedinamento di «ladri». Ieri, tra le 11.15 e le 13.30, nel tranello ci sono cadute tre vecchiette: la prima, una 83enne residente in viale Romagna (zona piazzale Susa), le altre due in via Angeloni e in via Pellegrino Rossi, a Bruzzano. La stessa coppia che ha raccontato, almeno in due casi, la stessa storia? Gli stessi che venerdì 7 aprile avevano messo a segno altri due colpi in appena due ore (ma quel giorno le truffe ad anziani furono cinque in tutto)? Può essere. Ormai tutto si svolge secondo trame intercambiabili ma dall’effetto consolidato. Con personaggi che noi, che anziani e soli ancora non siamo, abbiamo imparato a smascherare, ma affatto improbabili. Soggetti impietosi anticipatamente consci che, in un «teatro» di questo o di quel quartiere, troveranno un pubblico «pagante». Il risultato della finzione, infatti, è assicurato al 99,9 per cento: la nonnina capisce di essere vittima di furfanti solo e rigorosamente dopo la loro scomparsa; poliziotti o carabinieri avvertiti con il ritardo sufficiente ai balordi per volatilizzarsi. I soliti, vaghi sospetti. Nessun testimone. E poi l’evidente «flop» degli spot televisivi, delle raccomandazioni sulle bollette di gas e luce, delle «lezioni» impartite negli anni passati ai nonnini direttamente dai poliziotti che passavano pomeriggi a spiegare come riconoscere e difendersi dai truffatori. Se si aggiunge infine che la legge - per com’è e per come resta formulata - non serve quasi a niente, si può affermare che ormai le truffe agli anziani a Milano sono una piaga sociale. Nonostante tutto l’impegno profuso soprattutto dall’arrivo del questore Paolo Scarpis che considera questi crimini «prioritari» da estirpare.
Ieri mattina, nella sua abitazione di viale Romagna, alle 11.15 Teresa C., 83 anni, è stata ingannata da due italiani, di 30-35 anni, presentatisi pochi minuti l’uno dopo l’altro: il primo ha detto di essere un impiegato comunale addetto ai controlli sulla tassa di smaltimento dei rifiuti, il secondo ha interpretato la parte di un vigile di quartiere alla caccia di persone sospette nel caseggiato. Con la scusa di verificare se i ladri avessero portato via qualcosa, i due si sono fatti mostrare gli averi della donna e, dopo averla distratta, l’hanno derubata di 900 euro e gioielli. Stessa identica trama per Giuseppina C., 90enne, residente in via Angeloni, a cui sono stati sottratti 150 euro alle 12.30. Un’ora dopo, poco lontano da lì, in via Pellegrino Rossi, toccava a Elidia G, 86 anni.

Due falsi appartenenti alle forze dell’ordine si sono presentati alla sua porta chiedendole di mostrare loro i documenti e intimandole di controllare se le fossero venuti a mancare oggetti di valore. Mentre la donna cercava in una camera da letto, i truffatori entravano nell’altra e le portavano via una cassettina di ferro con 750 euro in contanti, collanine e anelli.

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