La Chiesa ora spalanca i porti: "Respingere è ferita al cuore"

Il caso di don Biancalani (e il dibattito che ne è seguito) certifica come i vescovi non abbiano cambiato idea sull'accoglienza dei migranti

La Chiesa ora spalanca i porti: "Respingere è ferita al cuore"

I vescovi italiani, nonostante le posizioni assunte su alcune tematiche nel corso di queste settimane dalla Chiesa, non hanno cambiato idea sui migranti, che per l'episcopato andrebbero sempre accolti.

Se c'è stata una revisione della piattaforma politico-ideale da perseguire, insomma, è stata parziale. L'episcopato italiano si sarà anche scagliato contro il disegno di legge contro l'omofobia, rimarcando così qualche differenza di fondo dal governo delle sinistre in carica, ma non ha modificato di una virgola il paradigma relativo alla gestione dei fenomeni migratori. "Accogliere, proteggere, promuovere, integrare": Papa Francesco ha sempre indicato queste quattro direttrici in materia d'immigrazione. La pandemia poteva mutare l'atteggiamento di fondo dell'Ecclesia, ma i presuli hanno continuato a predicare accoglienza erga omnes.

Anche i casi di cronaca di questi giorni sono utili a fotografare come la percezione delle urgenze sociali da parte della Chiesa cattolica non sia cambiata dalla comparsa del nuovo coronavirus in poi: il caso di Don Biancalani è quello più eclatante. Certo: è iniziato un dialogo con la Lega di Matteo Salvini, ma le aperture tra le parti in causa non riguardano la necessità di confini, di restrizioni e di controlli stringenti. Gli aspetti su cui i vescovi e la Lega concordano sono soprattutto di natura bioetica. Ma non è detto che nel futuro prossimo possa essere trovata una convergenza pure sul come affrontare la questione dei migranti. Per ora l'episcopato presieduto dal cardinal Gualtiero Bassetti prosegue convinto nella sua "fissazione".

Stando a quanto ripercorso dall'edizione odierna di Libero, il fatto che Matteo Salvini, attraverso Facebook, abbia posto un accento sulle circostanze che riguardano la realtà di Biancalani ha prodotto reazioni. Ieri è stata ufficializzata la candidatura come governatore della Toscana di Susanna Ceccardi. Ecco, la leghista ha segnalato come "l'ambientino" del don pro immigrazione sia stato "'sovvenzionato con 'oltre 70mila euro'". Un finanziamento che sarebbe arrivato proprio dalla Regione che la Ceccardi si candida a guidare con le prossime amministrative di settembre. Biancalani - come abbiamo già raccontato - ha replicato piccato alle argomentazioni dell'ex sindaco di Cascina: "La sua (quella della Ceccardi, ndr) è una inaccettabile strumentalizzazione di una vicenda complessa. Dovrebbe invece ringraziarci per il servizio di accoglienza che offriamo a tante persone abbandonate dalle istituzioni. Noi rimediamo alle storture dei decreti salviniani. Spero che i cittadini toscani si rendano conto del livello di questi politici e che non mettano loro in mano la Regione. Queste persone non possono avere un ruolo pubblico, a prescindere dal colore politico".

La partita in Toscana è aperta, e la Lega sembra avere intenzione di scardinare un "sistema" che non ha mai nascosto di voler accogliere, in ogni caso, quanti "più migranti possibile". Vale per la Toscana, ma anche per altre realtà territoriali progressiste. Nel frattempo, la Conferenza episcopale italiana è alle prese con l'avvenire. Il cardinale Gualtiero Bassetti, che è sempre stato considerato alla stregua di un alto ecclesiastico molto dialogante, potrebbe essere sostituito per via dei raggiunti limiti d'età. Bassetti, che è un moderato, sui migranti però la pensa come i progressisti, tanto che nelle recenti sortire ha definito "ferite al cuore" le politiche di respingimento volute dai governi.

Difficile, qualunque cosa accada ai vertici della Cei, immaginare un'inversione ad U sulla condotta da tenere verso coloro che cercano rifugio sulle nostre coste.

La linea sui migranti, del resto, non deriva tanto dalle singole conferenze episcopali, ma dai dettami che provengono dall'alto dei sacri palazzi del Vaticano, dove Papa e cardinali continuano a predicare in favore degli "ultimi" e dei "penultimi" del mondo.

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