Foggia - Trenta indagati tra personale medico, ostetrici e dirigenti degli Ospedali Riuniti di Foggia, dopo la denuncia presentata dai genitori di due neonati morti la stessa settimana, nello stesso reparto dello stesso ospedale e in due culle vicine. I bimbi sono morti entrambi a distanza di poche ore dal parto e con l’incognita che la morte sia dovuta a setticemia, cioè un’infezione che, secondo i genitori, potrebbero aver contratto all’interno del reparto di terapia intensiva dell’ospedale.
L’incubo Per le due famiglie la sofferenza è cominciata il 18 dicembre. "Mia figlia era nata due giorni prima da un parto cesareo programmato, anche se con un anticipo che ora ci risulta immotivato - spiega Mario Mavilia, padre di Giorgia - e quando è nata stava bene. Poi, però, è stata trasferita a Terapia intensiva neonatale per un problema respiratorio, il cosiddetto polmone umido, affezione respiratoria non grave".
L'ammissione In realtà, la situazione peggiora ulteriormente e "una dottoressa ammette che probabilmente si tratta di setticemia, un’infezione batterica che di fatto, dopo diversi arresti cardiaci e altre crisi respiratorie, la portano alla morte". Nella culla a fianco, in quel momento c’è Samuele. Solo dopo qualche giorno i due papà scopriranno, loro malgrado, di avere un altro elemento in comune, oltre all’essere entrambi falegnami.
Bari, ambulanza parte con portellone aperto L’ambulanza è partita con il portello posteriore aperto e l’anziano che era a bordo è scivolato fuori dalla vettura, ha battuto la testa ed è morto. È accaduto a Bari il 22 dicembre scorso a un uomo di 80 anni e, secondo il "Corriere del Mezzogiorno", sulla vicenda c’è già un’indagine in corso. L’80enne è morto poco prima di Natale, lo scorso 22 dicembre, dopo alcuni giorni di agonia post operatoria. Nonostante l’età e qualche piccolo problema, l’anziano godeva in generale di buona salute. Dopo il decesso, la famiglia dell’uomo ha presentato una denuncia in commissariato ed è stato aperto un fascicolo.
Il Policlinico: versione poco credibile La
direzione generale dell’Azienda consorziale Policlinico ritiene "poco credibile" la
dinamica riportata sul presunto incidente occorso al paziente di 80 anni.
Il Policlinico, a quanto reso noto, ha aperto un’inchiesta interna per accertare come si
sono svolti i fatti.
La caduta accidentale del paziente ottantenne da un'ambulanza del policlinico di Bari non è stata determinata né "dall'apertura improvvisa del portellone del mezzo di soccorso" né "dalla ripartenza del mezzo prima che il paziente fosse sceso" ma dallo stesso paziente che, mentre l'ambulanza era ferma, "in improvvisa agitazione psicomotoria", si "é diretto verso lo sportello posteriore, lo ha aperto e, tentando di uscire, è caduto al suolo, malgrado l'intervento dell'infermiera che ha cercato invano di fermarlo". Lo sottolinea in una nota la direzione generale del Policlinico che ricostruisce nel dettaglio la dinamica della caduta di cui è stato protagonista il paziente morto venti giorni dopo l'incidente. A conforto della versione fornita, la direzione del più grande ospedale pugliese cita le relazioni inviate dal direttore del pronto soccorso alla direzione di presidio.
"Secondo le relazioni inviate il 3 e 4 dicembre 2009 dal direttore del pronto soccorso, Francesco Stea, al direttore di presidio, Donatella Como, il paziente - è detto nella nota del policlinico - è giunto al pronto soccorso alle ore 14.40 del 2 dicembre 2009 ed è stato sottoposto ad accertamenti clinici. Dopo aver eseguito l'elettrocardiogramma, la consulenza cardiologica, un prelievo per emogasanalisi, la radiografia del torace e la diretta addome, è stato predisposto il ricovero nel reparto di medicina 'Bufano' per il grave stato di scompenso metabolico in paziente con cuore polmonare cronico". "Alle 17.16 - prosegue il comunicato - il paziente, accompagnato da una infermiera, è stato fatto accomodare su una ambulanza (senza necessità di carrozzella o di lettiga per il trasporto) per raggiungere il reparto di degenza. Salita sulla rampa di accesso alla 'U.O. Bufano', l'ambulanza si è fermata e l'infermiera ha aperto il portellone laterale per la discesa. A questo punto il paziente, in improvvisa agitazione psicomotoria, si è diretto verso lo sportello posteriore, lo ha aperto e, tentando di uscire, è caduto al suolo, malgrado l'intervento dell'infermiera che ha cercato invano di fermarlo. Testimone dell'incidente è stato l'infermiere della clinica 'Bufano' che era sceso, munito di carrozzella, per accogliere il ricovero". "I due infermieri e l'autista dell'ambulanza - conclude la direzione del policlinico - hanno immediatamente soccorso il paziente e lo hanno ricondotto al pronto soccorso per accertare le conseguenze del trauma e per trattare lo stato di agitazione".
Indaga il pm I nomi di alcuni dipendenti del policlinico di Bari - tra personale medico e paramedico - saranno iscritti nel registro degli indagati della procura di Bari per cooperazione in omicidio colposo in relazione alla morte di un ottantenne deceduto venti giorni dopo essere caduto da un'ambulanza in servizio nel nosocomio barese. Lo si apprende da fonti giudiziarie baresi che precisano l'iscrizione è un "atto dovuto" per poter eseguire l'autopsia. Dopo aver ricevuto la denuncia dei parenti della vittima, il pm inquirente Ciro Angelillis ha avviato un'indagine per omicidio colposo e sta verificando la posizione di tutti coloro che hanno avuto in cura e in consegna l'anziano dal 2 dicembre (giorno del ricovero e della caduta) al 22 dicembre (giorno del decesso).
Una volta chiarita la dinamica della caduta e identificati i medici che hanno sottoposto l'anziano ad intervento chirurgico per ridurre il trama cranico provocato dalla caduta, il pm disporrà l'autopsia e invierà avvisi di garanzia - a quanto è dato sapere - a medici e paramedici. Questi avranno così la facoltà di nominare propri consulenti che potranno assistere all'esame autoptico.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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