Foggia, rapita per 7 ore Ragazza salvata dai Nocs

Aveva già sequestrato una donna incinta in un supermercato. Appena uscito di cella, stessa scena in una cartoleria: "La lascio andare se viene la Mussolini". Un amico invia decine di sms alla giovane per distrarre l’uomo durante il blitz

Foggia, rapita per 7 ore  
Ragazza salvata dai Nocs

Foggia - I fotogrammi di una mattinata di terrore sono rimasti per sette interminabili ore oltre l’insegna azzurra del negozio: la ragazzina di 14 anni con il coltello puntato alla gola, il cordone di polizia e carabinieri, la gente con il fiato sospeso incollata alle transenne in attesa di un cenno che potesse annunciare la fine dell’incubo, i genitori dell’ostaggio con le mani sul telefono nella speranza di una parola rassicurante, il mediatore che cercava di tranquillizzare il sequestratore. Poi, nel pomeriggio, poco dopo le 18, le forze speciali della polizia hanno fatto irruzione. Una questione di secondi: gli agenti del Nocs sono riusciti a prendere il controllo della situazione senza sparare un colpo, la ragazzina è stata liberata, l’aggressore è stato arrestato: si chiama Massimiliano Credico, ha 35 anni, pregiudicato con problemi psichici, tornato in libertà dopo aver sequestrato una donna incinta in un supermercato: era il 6 maggio 2007, ha scontato la pena e ieri lo ha fatto un’altra volta.

L’incubo a Lucera, 35mila abitanti, diciotto chilometri da Foggia, è cominciato alle 11. La ragazza, 14 anni, si è fermata a osservare la vetrina di un negozio di articoli da regalo in piazza Salandra, alla fine di via Gramsci, nel centro storico. «Curiosando», c’è scritto sull’insegna. Era con due amiche, tutte compagne di scuola iscritte al primo anno di un istituto tecnico. Ieri c’era un’assemblea, per questo sono uscite prima e hanno deciso di fare un passeggiata. All’improvviso è spuntato l’aggressore, ha afferrato la 14enne e le ha puntato un coltello alla gola; lei ha avuto la forza di gridare: «Chiamate mia madre».

Il sequestratore si è barricato all’interno, ha fatto uscire la commessa e ha intimato al titolare di avvisare la polizia. Nel giro di pochi minuti la zona è stata circondata, sono state sistemate le transenne, sono stati allontanati i passanti, è stato fatto intervenire un mediatore: il compito di avviare le trattative è stato affidato a un appuntato dei carabinieri della compagnia di Lucera, che a lungo ha tentato di convincere il sequestratore a lasciare andare la ragazzina; nel negozio è arrivato anche uno psicologo della polizia. Ma lui non ha ceduto. «Voglio parlare con l’onorevole Alessandra Mussolini», ripeteva Credico. Il 35enne ha posto le sue condizioni: solo un incontro faccia a faccia, niente telefono. La deputata è stata contattata dalle forze dell’ordine, ha dato la sua disponibilità a un colloquio, ha spiegato che «due anni fa successe la stessa cosa: gli dissero - ha raccontato - che io volevo parlare con lui al telefono ma non era vero».

E ci furono momenti di tensione. Ieri per rassicurarlo gli è stato proposto di contattare la parlamentare attraverso il web, ma il 35enne ha proposto invece uno scambio: la Mussolini in ostaggio al posto della ragazzina. La trattativa è andata avanti, ore scandite dalla tensione. Sul posto sono subito arrivati il nonno e i genitori della 14enne: le hanno telefonato sul cellulare, il folle le ha consentito di rispondere. «Sto bene», ha detto lei. Più tardi è giunta anche la madre di Credico, il quale ha chiesto di incontrare altri esponenti politici tra cui il segretario dei comunisti italiani, Oliviero Diliberto.

«Se può essere utile sono a disposizione», ha dichiarato l’ex ministro. Sono trascorse altre ore, la tensione non si è sciolta, il 35enne è rimasto barricato in una stanza con il coltello puntato sulla ragazzina. E così a Lucera sono i arrivati i reparti speciali della polizia, i Nocs. Poco prima delle 17 è scattato l’ordine di intervenire: gli agenti sono riusciti a intrufolarsi nel negozio senza farsi notare e hanno preso posizione mentre un amico della ragazzina inviava messaggi sms sul telefono cellulare della 14enne per distrarre il sequestratore.

Poi lui ha avuto un attimo di cedimento, ha abbassato il coltello: gli agenti sono entrati in azione, lo hanno disarmato e immobilizzato. Un blitz di pochi istanti senza neanche toccare le pistole.

La ragazzina è stata liberata, avvolta in una coperta e portata in ospedale in stato di choc: non è grave, la prognosi è di cinque giorni. Intanto là fuori, dinanzi al negozio, la tensione si mescolava alla rabbia: la folla ha tentato di linciare il sequestratore, gli agenti lo hanno caricato in macchina e lo hanno portato via.

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