Una fondazione per le donne vittime di violenza

Scrive, recita e ora immagina una fondazione. Veronica De Laurentiis è l’incarnazione del vecchio adagio «una ne fa e cento ne pensa». Dopo il libro-choc rivelazione sui segreti di famiglia (le violenze subite da ragazza e le sevizie su una delle figlie da parte dell’ex marito) ha appena concluso le repliche della performance visiva «D’Ambra grigia e canfora». Lo spettacolo, diretto scritto e ideato da Raffaele Curi, andato in scena all’«Antico mercato del pesce», è la quarta iniziativa teatrale promossa e sostenuta dalla Fondazione Alda Fendi.
La manifestazione, suggerisce la De Laurentiis, è un percorso dinamico su tre coordinate: quelle che nascono dall’amore, dal senso di uguaglianza e dalla speranza. «È su queste basi - spiega l’attrice - che deve compiersi quell’incontro risolutore tra Oriente e Occidente per il superamento di ogni differenza di sesso, lingua, cultura e religione». Veronica nello spettacolo rappresenta la Mater Dolorosa, la madre che perde il figlio e che si trova nella difficile condizione di dover decidere su «che fare» dopo e che infine sceglie di vivere all’insegna del rispetto per la propria vita. Prossima tappa della scrittrice è la costituzione di una Fondazione per aiutare le donne vittime di violenza. Scopo dell’iniziativa sarà la costruzione di una Casa accoglienza per il sostegno legale e psicologico.

«Anche se espressioni diverse, c’è un solo comune denominatore che lega il mio libro e il teatro all’idea della fondazione. È un percorso artistico e umano centrato sullo stesso messaggio di uguaglianza, speranza e amore che ha fatto da background a «D’Ambra grigia e canfora».

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