Andrea Farinacci
Fino al 30 giugno la Fondazione Stelline di Milano ospita la mostra internazionale L'Ultima Cena dopo Leonardo, celebrazione del quinto centenario della morte del genio fiorentino. L'esposizione, ideata e prodotta dalla Fondazione, è curata da Demetrio Paparoni.
«Abbiamo tratto ispirazione da Andy Warhol che nel 1987 ha esposto alle Stelline la sua ultima serie di opere che omaggiava L'Ultima cena e abbiamo coinvolto sei grandi artisti internazionali per rileggere il Cenacolo a 500 anni dalla morte del Genio», spiega PierCarla Delpiano, presidente della Fondazione Stelline, aggiungendo che «si tratta di opere quasi tutte inedite, realizzate su nostro invito, che hanno attraversato gli oceani e il cielo e mi riferisco ai cinesi Wang Guangyi e Yue Minjun oltre all'opera di Robert Longo e alle splendide creazioni di Anish Kapoor». La mostra, prosegue Delpiano, «è un dialogo fra Oriente e Occidente, una contaminazione culturale di cui Leonardo è emblema nitido». L'attualità del Cenacolo viene declinata da artisti contemporanei tra i quali pure Nicola Samorì e Masbedo. L'evento è stato promosso nel roadshow Come to Leonardo, Come to Milan alla Morgan Library di New York e alla National Gallery di Londra e presentato a Parigi e Berlino, con il contributo del Comune di Milano e di Regione Lombardia.
Le opere più suggestive? «The Last Supper (New Religion) di Wang Guangyi, mai esposta in Occidente, in cui da lontano le sagome dei personaggi evocano le montagne di un paesaggio
tradizionale cinese e da vicino si riconosce il dipinto leonardesco. Molto emozionante è il video di Masbedo incentrato sulle mani di Pinin Brambilla, la donna che per più di 20 anni ha restaurato il Cenacolo», conclude.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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