France Télécom fa tremare le tlc in Europa

Crescita del fatturato ridotta al 2%. Il target price dell’azione da 26,50 a 23 euro

France Télécom fa tremare le tlc in Europa

Maddalena Camera

da Milano

L’allarme utili di France Télécom trascina al ribasso i titoli telefonici europei. A Londra sono scese di circa il 2% sia British Telecom sia Vodafone e lo stesso ha fatto a Francoforte Deutsche Telekom anche se i vertici hanno confermato le stime sugli utili per il periodo 2005 e 2006. È andata invece meglio a Telecom Italia che, pur influenzata negativamente dall’andamento del settore, ha contenuto le perdite facendo segnare a fine giornata un meno 1,46%.
Pesantissima invece la giornata borsistica del colosso francese, guidato da Thierry Breton, che ha perso circa l’8% con volumi record: oltre 70 milioni di azioni trattate. L’allarme utili della società ha infatto colto di sopresa gli analisti anche perché si tratta del secondo «profit warning» della società francese nel breve spazio di quattro mesi. A scatenare l’ondata di vendite è stato un comunicato della società che mercoledì sera, a borsa chiusa, ha annunciato di aver rivisto al ribasso la stima di crescita del fatturato 2005 «fra il 2 e il 3%» dal più 3% atteso in precedenza. Secondo il comunicato il ribasso è dovuto ai rapidi cambiamenti tecnologici, alla pressione concorrenziale e al contesto regolamentare. «Per questi motivi - ha spiegato France Télécom - siamo obbligati a confermare il rallentamento della crescita già constatato nel terzo trimestre». Un esempio citato dal direttore finanziario della società Michel Combes sono i minori margini sugli sms, ossia sui messaggi di testo, dovuti alla riduzione di prezzo degli stessi imposto dall’Authority francese e al passaggio del traffico voce alla rete Internet a costi ridotti.
L’unico dato positivo viene dalla conferma del target del margine operativo lordo che resta superiore a 18,5 miliardi per il 2005. Nel 2006 però le tendenze sfavorevoli osservate nel secondo semestre 2005 dovrebbero proseguire con una crescita pro forma dei ricavi nell’ordine del 2%. Immediate le reazioni dei broker: Goldman Sachs ha ridotto il rating sul titolo, Morgan Stanley è passata da «overweight» a «equal-weight» con un target price ridotto a 23 euro da 26,5. Lehman Brothers ha rimosso il titolo dalla sua lista di preferiti pur mantenendo il rating «overweight». Jp Morgan ha confermato il rating «neutral» sottolineando però i rischi operativi. Già nello scorso ottobre France Télécom aveva ridotto le sue prospettive di crescita al 3% dal 3-5% previsto in precedenza. Gli analisti non si aspettavano dunque un secondo profit warning a così breve scadenza. E quindi, secondo Goldman Sachs, la cattiva performance del titolo è dovuta anche alla mancanza di credibilità del management della società.
«Quanto all’Italia il panorama è diverso - ha spiegato Carmelo Pappalardo di Rasbank -; la concorrenza per Telecom è meno agguerrita e anche lo scenario regolatorio pare meno pesante. Non c’è dubbio infatti che sul fronte della banda larga il mercato francese sia più maturo e gli utenti hanno a disposizione offerte particolarmente vantaggiose.

La stessa Telecom Italia, che è presente con una società in Francia, pratica sulla banda larga prezzi più bassi rispetto a quelli italiani». Per questi motivi Rasbank ha deciso di mantenere il target a 3 euro per il titolo Telecom che ieri ha chiuso a 2,52.

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