Stefano Vladovich
Morto assiderato in piazza di Santa Maria Maggiore. Trentacinque anni, straniero probabilmente dellest, è il settimo clochard trovato cadavere a Roma dallinizio dellinverno, il nono in pochi mesi. I pochi stracci addosso non sono riusciti a ripararlo dalle sferzate di tramontana. Quando ieri mattina i passanti si sono accorti che il barbone sotto le coperte non respirava più, hanno chiamato la polizia. Inutili i soccorsi. A un primo esame medico legale non sono stati trovati segni di violenza.
Ascoltando alcuni testimoni, tra i quali dipendenti della vicina Upim, gli agenti del commissariato Esquilino hanno accertato che il poveretto di solito dormiva su uno scalino della vetrata di un negozio, a pochi metri da via Gioberti. Il gelo di questi giorni gli sarebbe stato fatale. Il mese scorso lennesimo barbone senza nome muore carbonizzato in una baracca in via Furio Cicogna, a Ponte Mammolo, nel drammatico tentativo di scaldarsi con una stufetta. A nemmeno 24 ore di distanza dal precedente macabro rinvenimento, sul piazzale Maresciallo Giardino. Qui, in un vecchio gabbiotto dellAtac, muore un altro senza casa bruciato vivo nel rogo provocato da una stufa a gas o da un mozzicone di sigaretta.
Drammi che per molti, probabilmente, si potevano evitare. Scoppiano, difatti, aspre polemiche sulle eventuali responsabilità del Campidoglio ma la situazione rimane la stessa. Decine di sbandati restano alladdiaccio nonostante siano stati spesi milioni per le strutture di accoglienza. Una lunga catena di sangue: a inaugurarla è un uomo sulla cinquantina, alla fine dellestate, bruciato in una baracca di lamiere al villaggio dei Pescatori, a pochi passi dal mare. Poche settimane dopo tocca a un pensionato con disagio psichico. Luomo, accolto nella canonica di Stella Maris, sempre a Ostia, per fuggire dallincendio divampato in camera da letto si arrampica sul cornicione e precipita. La terza vittima, la prima dellinverno, è un siciliano di 22 anni. Salvatore viene da Palermo e vive nelle viuzze piene di balordi dellEsquilino. La notte del 28 dicembre muore tra due binari della stazione Termini dove si era accovacciato per combattere il freddo. Due giorni dopo, allinterno di una Renault 5 alla stazione Tiburtina, viene trovato un clochard di 40 anni, anche lui morto di freddo. E siamo a quattro. Ostia, viale dei Promontori, 11 gennaio: alcuni polacchi scaricano da una carriola il corpo congelato di un loro amico. Il poveraccio ha il nome scritto a penna su un cartoncino: Dariusz Polako Gryciuk 20.09.65 Polonia. Cinque giorni dopo la sesta, inquietante, scoperta. Siamo in via di Malagrotta: in una macchina abbandonata un polacco di 37 anni muore di freddo e stenti. Gli ultimi tre vengono trovati tra piazzale Clodio, ponte Mammolo e Santa Maria Maggiore.
«Rivolgo un appello a chiunque si trovi in una condizione di questo tipo - commenta il sindaco Walter Veltroni - ad andare nei nostri centri di accoglienza. Purtroppo sono circostanze che accadono quando ci sono ondate di freddo di questo tipo. Abbiamo tanti posti letto e anche disponibilità per cui non è un problema legato a carenze. Molte di queste persone non vogliono essere trasferite per motivi che attengono alle loro scelte e condizioni personali». Diversa la reazione del candidato sindaco Gianni Alemanno: «Di fronte a questa ennesima morte di un barbone lamministrazione comunale dovrebbe aprire uninchiesta per comprendere se ci sono responsabilità».
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