Friuli Venezia Giulia al voto, testa a testa a Trieste

Sfida all’ultima scheda per il Comune e la Provincia: centrodestra e Unione sono in parità

da Trieste

Non si è ancora concluso, questo aprile elettorale. Domani e lunedì, infatti, i seggi torneranno ad aprirsi, ma solo in Friuli Venezia Giulia, per il secondo e ultimo atto dell’election day voluto dal presidente della Regione, Riccardo Illy, avvalendosi delle prerogative concessegli dallo Statuto speciale. All’andata, due settimane fa, erano stati rinnovati 35 consigli comunali oltre a quello provinciale di Udine (dove la Cdl si è riconfermata con la vittoria schiacciante del presidente uscente Marzio Strassoldo).
Domani e lunedì sono invece previsti quattro ballottaggi: per eleggere i presidenti delle Province di Trieste e Gorizia e per decidere chi dovrà amministrare i Comuni di Trieste e Cordenons (Pn). Dato per scontato l’esito del rinnovo provinciale di Gorizia (qui pesa il voto di Monfalcone la «rossa»), dove l’ulivista Enrico Gherghetta con il 48,27% raccolto al primo turno non dovrebbe avere problemi a battere Leonardo Zappalà, della Cdl (24,82%); e ricordato per dovere di cronaca che a Cordenons si sfidano il forzista Dino De Anna (20,7%) e l’unionista Carlo Mucignat (38%), non resta che concentrarsi sui due confronti tutti triestini.
Anzitutto perché entrambe le sfide - Comune e Provincia - si giocheranno probabilmente sul filo di lana, per una manciata di voti. Poi perché quanto è accaduto alle politiche in questa regione, con una netta vittoria della Cdl che ha staccato di dieci punti lo schieramento di centrosinistra, fa sì che la doppia sfida si traduca in qualcosa che va ben oltre un’elezione amministrativa. E infine anche per l’innegabile peso specifico del presidente Illy, che a differenza di quanto aveva fatto alle politiche, dove si è tenuto in disparte (vedendo però uscire battuti il suo schieramento e molti dei suoi uomini) questa volta è sceso in campo in prima persona.
I nomi e i numeri, intanto. Sottolineando come soprattutto i secondi, tanto simili a quelli del sostanziale pareggio del voto nazionale, confermino la valenza politica di questo voto. Al Comune di Trieste la Casa delle libertà schiera il primo cittadino uscente, Roberto Dipiazza, che al primo turno ha superato di un soffio - 48,63% contro 48,32% - Ettore Rosato del centrosinistra che corre con la sponsorizzazione politica del presidentissimo Illy. Stessa quasi parità di partenza alla Provincia (la più piccola d’Italia, con poco più di 242mila abitanti), dove il presidente uscente Fabio Scoccimarro (An) se la vedrà con la candidata del centrosinistra Maria Teresa Bassa Poropat. Al primo turno è finita 48,56% contro 48,89% a favore di quest’ultima.
Domani e lunedì, quindi, saranno determinanti i voti delle liste civiche presentatesi al primo turno e che avevano raccolto percentuali quasi tutte inferiori all’1%.

Numeri piccolissimi, i loro, ma che messi tutti insieme avevano impedito a un candidato o all’altro di superare la metà dei voti. Una vittoria della Cdl sarebbe un ulteriore e chiaro «No» a Illy (dopo quello venuto comunque dalle politiche) e darebbe il via definitivo alla gara per la riconquista della Regione nel 2008.

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