Frontale tra due auto Altri sette ventenni uccisi dal sabato sera

Salento, tra le due e le tre del mattino. Sulla strada provinciale 90 che collega i paesi di Galatone e Santa Maria al Bagno - l’epicentro locale del divertimento, il posto delle discoteche e dei bar - viaggiano due macchine, una in direzione opposta all’altra. Quattro ragazzi su una Mini coupé, altri cinque a bordo di una Fiat Marea. Sono tutti giovanissimi: i più piccoli hanno 17 anni, il più «anziano» 32. Tornano da una serata estiva, viaggiano spensierati verso casa.
Ma all’improvviso le due auto si scontrano. Un impatto violentissimo, che brucia in un attimo sette giovanissime vite. Ora solo uno dei nove ragazzi, Daniele Santoro, di 23 anni, può dirsi fuori pericolo: è ricoverato con 40 giorni di prognosi per le numerose fratture riportate, ma non morirà. Molto peggiori le condizioni dell’unica altra superstite, Federica Baldari, diciannovenne ora in sedazione profonda nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale di Lecce. Tutti gli altri ragazzi sono deceduti. Tutti morti i quattro passeggeri della Mini, tutti giovani di Galatone. Si tratta di Elisa Giurgolo, di 19 anni, Matteo Maggiore, di 22, Enrico Mariano di 18 e Chiara Filieri, appena diciassettenne.
Fra gli occupanti della berlina Fiat, che dopo l’impatto con la Mini è sbalzata fuori dalla carreggiata andando ad abbattere il muro di cinta di una villa, si trovavano anche due fratelli, Luigi e Stefania Moschettini, di 32 e 28 anni, di Carpignano Salentino (Lecce). Entrambi morti sul colpo. Erano i figli di un ristoratore molto noto in zona, gestore di uno dei locali più frequentati nell’estate salentina. Lo stesso ristorante nel quale lavorava come cuoco Daniele Santoro, il ragazzo della Moschettini. Dopo una lunga giornata di lavoro, la voglia di estate aveva comunque portato i fidanzati sulla provinciale 90, la strada che da quelle parti porta al divertimento. Viaggiava con loro una ragazza di Galatina, Mery Coviello, di appena 19 anni; ha cessato di vivere intorno alle 8 nell’ospedale di Gallipoli.
I carabinieri, subito intervenuti sul posto insieme al personale del 118 e ai vigili del fuoco, non si sono ancora espressi ufficialmente sulle cause esatte dell’impatto. Di certo, almeno una delle due auto procedeva a velocità elevata - uno dei tachimetri si è bloccato sui 160 all’ora - e, poiché lo scontro è stato frontale, tra le ipotesi della dinamica della tragedia c’è quella di un sorpasso azzardato. Sull’asfalto i carabinieri non hanno rilevato alcuna traccia di frenata, né in un senso di marcia né nell’altro. A quelle velocità un impatto frontale non lascia scampo, e questo spiegherebbe il bilancio così pesante di vittime.
Nei tre comuni - Galatone, Galatina e Carpignano Salentino - in cui vivevano i sette giovani morti, sarà lutto cittadino per il giorno dei funerali. La tragedia ha coinvolto alcuni centri della «Grecia salentina» e per questo motivo il festival della «Notte della taranta» ha deciso di fermarsi temporaneamente in segno di lutto. «Ancora una volta giovani vite tragicamente scompaiono sulle strade del Salento. A nome dell’intera città di Galatina esprimo un sentimento di profondo cordoglio a chi è stato colpito negli affetti più cari. Le vite dei nostri ragazzi vanno difese in tutti i modi». Questo è stato il commento del sindaco di Galatina, in provincia di Lecce, Sandra Antonica, che ha voluto aggiungere: «In particolare tutta la comunità cittadina si stringe accanto alla famiglia Coviello per la scomparsa della giovanissima Mery e spera che la sua grande voglia di lottare consenta a Federica Baldari di superare il momento fortemente critico in cui ora si trova». «Provo un grande senso di sconforto, per il dolore delle famiglie ma soprattutto per la giovanissima età delle vittime - ha dichiarato il sindaco di Galatone, Franco Miceli -.

Ho appreso la notizia della tragedia alle 6,30 - ha aggiunto - quando mi hanno telefonato i vigili urbani, e sono andato sul posto. Una delle vittime, Maggiore, era stato anche mio alunno. Si raccomanda sempre ai giovani di moderare la velocità, ma poi spesso la gioventù prende il sopravvento».
ha collaborato Francesco Fredella

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