Paola Fucilieri
«Chissà se ci sono morti e feriti. Dicono ci sia stata un’esplosione...» si sussurrava tra la folla di gente bloccatasi all’angolo tra corso Buenos Aires e piazzale Loreto ieri mattina, tra il traffico in tilt e le sirene delle «gazzelle». Una folla che, pur non avendo sentiti scoppi e tantomeno spari, telefonava o mandava sms a raffica, spiegando che qualcosa di terribile stava succedendo in piazzale Loreto. Certo: la scena da set cinematografico che si era appena svolta lì, per strada, oltre a non poter certo passare inosservata a quell’ora - poco prima di mezzogiorno - nel caos di quella zona, dava adito all’insorgere di timori (nonché di fantasie) di ogni genere. Niente strage, però. Era accaduto che un carabiniere di 24 anni, fuori servizio insieme a un collega, entrambi della compagnia Porta Monforte e un vigile 32enne della zona Venezia, avevano appena bloccato e arrestato in tempo reale uno dei due rapinatori responsabili di un colpo alla banca Intesa di corso Buenos Aires 92 e poi fuggiti. Anche il bottino - mille euro e alcuni assegni - è stato recuperato.
Il militare e il collega 29enne, infatti, camminando lungo il corso hanno notato da una vetrina della banca che i clienti, una decina, erano stesi a terra. «No, non può essere uno scherzetto improvvisato dai clienti burloni dell’istituto bancario» devono aver pensato i carabinieri. Che più tardi racconteranno: «Forse sarà la deformazione professionale, ma quando siamo passati davanti alla banca abbiamo guardato dentro spontaneamente. È così che ci siamo accorti della gente stesa a terra. Realizzando subito quel che stava succedendo».
I rapinatori, infatti, avevano obbligato clienti e cassieri a mettersi in quella posizione, minacciandoli con una pistola e un coltello; uno aveva persino colpito al fianco, con il calcio della pistola, una cassiera, non mostratasi abbastanza rapida nell’eseguire il suo ordine.
Mentre i militari, ancora ignari di tutto questo, si avvicinavano alla banca, però, i due malviventi scappavano di corsa verso corso Buenos Aires. Automaticamente i carabinieri, seguiti da una pattuglia di vigili del comando locale della zona Venezia, si sono messi alle loro calcagna, correndo anche loro lungo il corso e scendendo fino giù, alla fermata del metrò di piazza Argentina. E dopo che uno dei due rapinatori aveva appena tentato di colpire con il calcio della pistola il carabiniere 24enne - che, insieme a un vigile, lo inseguivano più da vicino - il militare e il ghisa lo hanno bloccato e disarmato lì, in metrò. L’unico a farsi male è stato proprio lui, il vigile, Donato Altamura, ferito alla mano e alla spalla sinistra dal balordo.
In manette è finito Gianluca Mozzillo, 24enne romano, pluripregiudicato.
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