Furino: «Ci appartiene come quei due scudetti»

Otto scudetti vinti (più due volte la coppa Italia e una coppa Uefa) con la maglia della Juventus: nessun calciatore italiano ha mai festeggiato tante volte la vittoria del tricolore indossando una sola maglia. In pratica, una delle stelle sulla maglia bianconera è quasi tutta sua. Beppe "Furia" Furino, 528 presenze sparse tra il 1969 e il 1984, sa come si fa a diventare campioni d'Italia e come ci si sente dopo.
Se la Juventus decidesse di cucirsi al petto la terza stella, lei sarebbe d’accordo?
«I due scudetti tolti sono stati vinti sul campo, questa è la premessa ma è anche quello che conta. Io sono un tifoso e a me interessa che la squadra giochi bene e vinca: il resto conta poco».
Se però la classifica finale vedesse i bianconeri davanti a tutti, si aprirebbero dibattito e polemiche: terza stella sì o no?
«Il nostro calcio si ciba di polemiche, non ci sarebbe nulla di nuovo. Credo che la Juve abbia tutte le ragioni per chiedere la restituzione di quei due scudetti, come certi elementi nuovi hanno dimostrato. E quindi, da tifoso, dico che la terza stella sul petto ci sta».
La squadra di quest'anno l'ha sorpresa?
«Era sorprendente che quella degli anni scorsi non andasse bene, non quella di quest'anno che è prima in classifica. E' stata brava la società a cambiare tanto e a tornare dove le compete».
Ci sono, secondo lei, giocatori che possono simboleggiare questa rinascita?
«Buffon su tutti.

E l'intero reparto del centrocampo, davvero superiore alla media. Tutti però hanno fatto il loro dovere, altrmenti la Juve non sarebbe dov'è ora».
Campionato chiuso?
«Per nulla. Si arriverà testa a testa fino all'ultima giornata».

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