G8 di Genova, sei anni dopo: tanti diavoli e l’acqua santa

G8 di Genova, sei anni dopo: tanti diavoli e l’acqua santa

Carissimo dott.Lussana, ahimè, è tornato il mio incubo: Andrea, o meglio, il compagno Gallo. Ogni qualvolta appare sui media,vengo assalito da forti crampi allo stomaco e le sue esternazioni mi provocano pruriginosi eritemi. Che ce l'abbia con me? Mi sforzo di perdonare le sue scombiccherate affermazioni pensando che l'uomo, perennemente col sigaro tra i denti (ormai pochi, che fanno tanto «gringo») e fazzoletto rosso al collo, sia affetto irreversibilmente da qualche morbo cerebrale ma, vedendolo accanto a quel raffinato gentiluomo che risponde al nome di Casarini, non riesco proprio nel mio intento cristiano. Cerco di ragionare come lui, di vedere i fatti di Genova col suo sinistro occhio, di vedere i poliziotti sfasciare le loro stesse camionette ed i loro blindati, i carabinieri assalire quei pochi sprovveduti e pacifici manifestanti col volto coperto dai passamontagna intenti ad estinguere gli incendi, i finanzieri dar fuoco alle banche, a 250/300 o più autovetture, motocicli, cassonetti della spazzatura e, tutt'insieme, saccheggiare negozi e supermercati, ma proprio non ci riesco. E, per ultimo, sentire aleggiare il virus perenne del Fascismo, tornato da diversi anni». Ma dove è vissuto finora il compagno Gallo, intimo amico dell'ex fascista Dario Fo? Ma non ha mai saputo nulla dei milioni di morti, tra cui purtroppo anche numerosi sacerdoti, suoi presunti confratelli, provocati dallo stalinismo sovietico? Per non parlare di Cuba, Cina ed altri paesi dove impera ancora il comunismo e dove, è noto, tutti possono manifestare liberamente il loro pensiero!!!??? Mi chiedo i motivi per i quali nessun Vescovo alla guida della Diocesi di Genova abba mai adottato provvedimenti quanto meno cautelativi nei confronti di questo buon uomo che procura disdoro alla Chiesa cattolica la quale alla sua base pone la Misericordia; ma, vivaddio, tutto ha un limite. O no?


Caro Lussana, Luca Casarini «disobbediente professionista» promuove una grande manifestazione a Genova il 17 Novembre per protestare contro la richiesta di condanna (una media di neppure nove anni a testa, poi staremo a vedere quanti giorni staranno in carcere, in caso di condanna...) dei 25 imputati che i P.M. sono riusciti ad incriminare nella marea di esagitati che hanno sfasciato la città in occasione del G8. Auto rovesciate e bruciate, Bancomat e vetrine di negozi distrutti, e tutto il resto, la diretta televisiva non perdona. In prima fila ci sarà Don Gallo e il suo sigaro «contro il virus del fascismo che è in libera uscita ormai da troppi anni». È sempre così, ce lo insegnò un Uomo, 2007 anni fa «perché osservi la pagliuzza nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?». Io, peccatore, posso sbagliarmi, ma lui, Sacerdote, suvvia....
Luigi Fassone (Camogli)


Chi ha vissuto sulla propria pelle, e ancora se li porta dentro, i giorni del G8 di Genova, chi - intendo - ha visto con i propri occhi, non quelli della televisione e delle docufiction girate dai registi di regime (di sinistra), e ha sentito con le proprie orecchie, non quelle della propaganda di regime (di sinistra), non può che bollare come insulse e, in qualche caso, come vergognose le interpretazioni che di quei fatti danno ancora oggi i professionisti del disordine «a prescindere». Che dovrebbero portare invece il peso della responsabilità di violenze e devastazioni contro persone e cose assolutamente ingiustificabili.

E spiace che, non solo a spargere l’acqua santa del perdono e dell’assoluzione cristiana, ma anche a recitare (poco cristianamente) l’esaltazione di tanti «atti impuri» sia un sacerdote che, per altri versi, riconosciamo animato da buone intenzioni. Di tutto questo noi, laicamente e molto umilmente, non lo assolviamo, né lo assolveremo. Mai.
Ferruccio Repetti

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