"Ma perché Dio ha fatto la Calabria? Io spero che si faccia il ponte, almeno la Calabria esisterà. Qualcuno deve fare qualcosa per la Calabria". Non usa mezzi termini Antonello Venditti: "Ho conosciuto un ragazzo calabrese che prendeva il traghetto per la Sicilia, dove trovava una ragione, la cultura. In Calabria non c'è veramente niente, ma niente che sia niente". La provocazione del cantautore romano a un concerto in Sicilia non è certo piaciuta e sta creando una raffica di polemiche che non si placherà fino alle scuse di Venditti stesso.
Boicottare i dischi di Venditti RLB Radio Libera Bisignano, dal 1976 la radio più ascoltata a Cosenza e sempre all’apice degli ascolti in Calabria, si è subito detta "indignata" per le dichiarazioni del cantautore romano e ha proposto alla parte editoriale l’assunzione di una iniziativa che mira a non mandare in onda dischi di Antonello Venditti "fino a che il cantautore non ritorni sui suoi passi e chieda scusa ai calabresi". "Tale iniziativa, condivisa dall’intera struttura, - spiega una nota - viene estesa e proposta anche alle altre emittenti cosicchè si possa levare, dalla Calabria una voce univoca di protesta".
La rabbia della politica "Ascoltando le ingiustificabili insolenze di Venditti, mi è venuto in mente il ritornello della canzone di Masini Vaffanculo che dedico con il cuore al cantautore romano", ha subito replicato Giacomo Mancini, ex deputato ed esponente del Pdl. Anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopelliti, non ha usato mezzi termini: "Quanto da lui affermato è inequivocabile perchè comprovato dalle immagini che ormai spopolano su Internet. Ciò che mi domando è come sia possibile esprimere giudizi gratuiti con questa nonchalance. Anche perchè Venditti spesso è venuto in Calabria, riscuotendo consenso, successo, applausi e fiumi di danaro". Ora Scopelliti attende le sue scuse.
La replica del cantautore Venditti ha decisamente smentito di aver voluto offendere i calabresi: "L’ascolto integrale delle mie dichiarazioni attraverso il filmato pubblicato su YouTube, peraltro senza alcun consenso nè da parte mia nè da parte dell’organizzatore del concerto, rende il significato esatto delle mie parole". "In quel concerto ho dedicato Stella, una canzone-preghiera, alla Calabria, una terra che amo moltissimo ma che è, sotto molti profili, disagiata per notissimi problemi che ne pregiudicano il futuro sereno che invece meritano tutti i calabresi, soprattutto i giovani. In questo senso ho auspicato che 'qualcuno deve fare qualcosa'.
La mia denuncia nata, lo ripeto, dall’amore per la terra calabrese e per le persone oneste che la abitano ha mutato il proprio significato attraverso il gioco di omissioni e tagli giornalistici alle dichiarazioni rese, nonchè di commenti certamente non continenti che mi hanno descritto come un male al pari della ’ndrangheta".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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