Gare d’appalto truccate per le case vacanze. Inchiesta sul Comune

Indagati una società turistica e un funzionario di Palazzo Marino L’accusa: servizi per decine di milioni ottenuti con documenti falsi. La Moioli: "Da assessore dovevo dare la linea, ma non mi occupavo di bandi e gare"

Gare d’appalto truccate per le case vacanze. Inchiesta sul Comune

Corruzione e turbativa d’asta. Una nuova inchiesta scuote Palazzo Marino. Nel mirino, questa volta, gli appalti per le «case-vacanza» del Comune. La Guardia di finanza ha perquisito gli uffici di una società turistica con sede a Bergamo e Milano, e visitato anche gli uffici dell’assessorato alle Politiche sociali. Alcuni contratti, in particolare, sono all’attenzione degli inquirenti. Quelli che si è aggiudicata la Borgunitour spa, vincitrice di tre bandi, l’ultimo dei quali indetto nel maggio scorso e assegnato al minimo ribasso il 14 giugno. Dopo che ormai la giunta Moratti era arrivata al capolinea. Un affare da quasi 3 milioni di euro, per il quale la Procura ipotizza delle irregolarità.
I finanzieri, su ordine del procuratore aggiunto Alfredo Robledo, si sono presentati negli uffici dell’ex assessore Mariolina Moioli con un ordine di esibizione della documentazione relativa in particolare alla gara per «l’affidamento dei servizi integrativi per il funzionamento delle Case Vacanza extraurbane del Comune di Milano» ad Andora e Pietra Ligure, per il periodo compreso tra il 3 giugno del 2011 al 6 giugno del 2012. In base all’appalto, la società aggiudicatrice avrebbe gestito le iniziative «Scuola natura» ed «Estate vacanza» prevedendo la partecipazione totale di circa 12.900 utenti (7mila a Pietra Ligure e circa 6mila nella struttura di Andora). Il valore totale dell’appalto era stimato in 2 milioni e 776mila euro iva esclusa, vinto poco più di un mese fa proprio dalla Borgunitour. Il valore finale dell’appalto - si legge nei documenti di Palazzo Marino - è di 2 milioni e 714mila euro. Nei sei mesi precedenti, inoltre, sempre la Borgunitour aveva vinto gare per 28 milioni di euro, ma il sospetto degli inquirenti è che la spa non avesse i requisiti per ottenere quegli appalti.
Sotto inchiesta è finito Dario Zambelli, legale rappresentante della Borgunitour, ma tra gli indagati ci sarebbe almeno un funzionario del Comune. Nel corso delle perquisizioni, i finanzieri hanno acquisito i documenti relativi alle gare d’appalto vinte dalla spa. Secondo gli inquirenti, infatti, qualcosa non torna. In particolare - si legge nel decreto di perquisizione - ci sarebbero «dichiarazioni presentate dalle società Orovacanze srl e Orovillaggi srl e dall’Ente del turismo sociale italiano Cisl Bergamo e attestanti il possesso dei requisiti da parte della società partecipante al pubblico incanto», mentre invece «dalla disamina della documentazione acquisita risultano una serie di incongruenze con la docuemntazione presentata all’atto della partecipazione al bando di gara». Ma il rischio è che l’indagine possa estendersi anche al personale del Comune e alla gestione complessiva dei servizi sociali. Un paggio del decreto, infatti, chiama in causa Palazzo Marino. Perché «in riferimento alla preocedura pubblica, risulta in atti l’esistenza di criticità e anomalie circa l’assegnazione dei servizi» alla Borgunitour.

Insomma, a fronte di false attestazioni qualche funzionario avrebbe chiuso un occhio se non tutti e due. Il vice sindaco Maria Grazia Guida, ieri, ha fatto sapere che - in caso di processo - il Comune si costituirà parte civile.

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