Gas Natural mette Endesa sotto scacco

Madrid appoggia la creazione di un «campione nazionale» ma l’opposizione insorge: un regalo ai catalani

Paolo Giovanelli

da Milano

Endesa, il numero uno spagnolo nel settore dell’elettricità, è presa nel mezzo dalla nuova alleanza che Gas Natural ha stretto con il numero due Iberdrola, con la benedizione del governo madrileno guidato da JosE Luis Zapatero, per lanciare un’Opa che potrebbe portare alla creazione del terzo gruppo mondiale nell’energia. Ieri Gas Natural ha annunciato un’offerta da 22,5 miliardi di euro sulle azioni Endesa, a 21,3 euro per azione con un premio del 19,4% sulla media dei prezzi degli ultimi sei mesi. L’offerta prevede azioni in concambio per il 65,5% del capitale e contanti per il 34,5 per cento.
Ieri sera il cda di Endesa ha respinto i termini dell'Opa ed esprimendo un parere negativo. Il consiglio ritiene che la struttura dell'offerta «introduce elementi di incertezza che impediscono di conoscere con precisione il valore reale del prezzo offerto. In tutti i casi - afferma Endesa - una prima valutazione fa emergere che i termini dell'offerta sono manifestamente insufficienti e non riflettono in alcun modo il valore reale della società».
Nel 2003 Gas Natural aveva lanciato un’Opa ostile su Iberdrola, ma era stato fermato dall’Antitrsut iberica. Ora, però, le cose sono cambiate: Gas Natural si è accordato con Iberdrola per cederle il 65% della francese Snet oggi detenuto da Endesa, oltre a «diverse centrali» in Italia, sempre facenti capo alla società sotto scalata. In questo modo punta a «tacitare» l’Antitrust, mentre il governo spagnolo ha recentemente ribadito il suo favore alla creazione di un «campione» nazionale dell’energia. Senza contare che l’Opa su Iberdrola era abortita anche per l’opposizione del maggiore azionista di Gas Natural, il gruppo petrolifero Repsol, al cui vertice si trova però oggi un ex manager della società del gas. E senza contare pure che favorendo Gas Natural, che ha sede a Barcellona, il governo socialista di Madrid fa un favore agli alleati catalani.
A questo punto, però, proprio l’aspetto politico potrebbe salvare Endesa, che gli osservatori danno in forte difficoltà: ha un debito pesante e difficilmente i suoi azionisti rinunceranno a un premio sulle azioni come quello offerto da Gas Natural. Ieri l’opposizione del Partito Popolare (all’opposizione) ha affermato che l’operazione è «sospetta» e che Zapatero sta pagando il conto della sua vittoria al partito catalano. Un altro elemento che ha suscitato qualche perplessità è che, come già riportato ieri dal Giornale, Gas Natural ha un capitalizzazione che è meno della metà di quella di Endesa.


Ma soprattutto suscita perplessità il fatto che la fusione Gas Natural-Endesa creerebbe una filiera senza interruzione dal pozzo del gas al consumatore finale di elettricità: è come se Eni lanciasse un’Opa su Enel. In una situazione forse ancor meno concorrenziale di quella italiana.

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