La geniale banalità di Wenders e il solito Eastwood

Spiccano anche il candidato all'Oscar "Vermiglio" e "Una notte a New York"

La geniale banalità di Wenders e il solito Eastwood
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10) Povere creature! Oscar meritato per una strepitosa Emma Stone, protagonista di un film geniale e anche divertente, rilettura perfetta del Dottor Frankenstein di Mary Shelley, in chiave femminista. Del resto, Lanthimos non gira mai banalmente e ci restituisce una indimenticabile Bella.

9) The Holdovers. Il cinema di qualità, che ti sa riconciliare. Paul Giamatti è un professore di storia intransigente che, alla vigilia di Natale, interagisce con gli studenti rimasti nel college. Ne viene fuori una dramedy che sa commuovere.

8) Wicked. Evviva il bel musical spettacolare, che rilancia un genere che, ultimamente, al cinema non spicca. La Malvagia Strega dell'Ovest, in un film spettacolare e popolare allo stesso tempo, tripudio di un grande spettacolo che farà man bassa agli Oscar.

7) Perfect Days. Può un film, dove un uomo, per due ore, si limita a fare gesti quotidiani, come pulire i bagni pubblici di Tokyo, finire in top ten? Sì, se a girare è Wim Wenders, capace di esaltare la banalità del quotidiano. Da far vedere a certi sindacalisti.

6) La grande ambizione. Andrea Segre firma una biografia di Enrico Berlinguer da applausi, mostrando 5 anni della sua vita, dal 1973 al 1978. Un ritratto inedito, che mostra anche la grandezza di un certo modo di fare politica, ormai smarrito. Bravissimo Elio Germano, in particolare nelle scene casalinghe.

5) Flow. Che meraviglia questo cartone animato, favola moderna post-apocalittica. Protagonista è un gruppo di animali in cerca salvezza, senza un solo dialogo, ma capace di trascinarti in questa particolare Odissea. Film che riconcilia con il bel cinema d'animazione.

4) Vermiglio. Ci rappresenta giustamente agli Oscar, il miglior film italiano del 2024. Ambientato sul finire della Seconda Guerra Mondiale, questa sorta di Piccolo Mondo Antico, austero, quanto potente, è una bella rivincita del nostro cinema, schiacciato dai contributi statali.

3) Una notte a New York. Il film più bello delle festività 2024. Eppure, è girato tutto all'interno di un taxi. Il che non impedisce, a Christy Hall, di non sbagliare nemmeno una sequenza. Sean Penn potrebbe leggere la lista della spesa e vincere l'Oscar, qui spalleggiato da una bravissima Dakota Johnson. Da mostrare ad ogni aspirante regista.

2) La zona d'interesse. La banalità del male, attraverso la vita quotidiana della famiglia Höss, il cui padre di famiglia è il comandante di Auschwitz. La moglie prende il tè con le amiche, mentre si odono i rumori dei prigionieri del lager. Glazer racconta l'orrore senza mostrarlo. Da brividi.

1) Giurato numero 2: Eastwood, a 94 anni, gira un piccolo capolavoro, vecchio stile sì, ma avercene.

Ogni meccanismo gira alla perfezione, senza sbagliare una scena che sia una. Il suo è un messaggio chiaro: Il mondo perfetto, non esiste. Giustizia, polizia, politica, salgono sul banco degli imputati. Di gran lunga il meglio del 2024. Per favore, clonate Clint.

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