Il Genoa resta senza avversari

Francesco Gambaro

Teramo o Salernitana? Neppure stasera (forse) si saprà chi delle due affronterà il Genoa domenica 28 maggio, nel primo turno dei play -off. È atteso, infatti, nel tardo pomeriggio il verdetto della Caf sul ricorso presentato dalla società abruzzese contro i quattro punti di penalizzazione comminati al Teramo dalla Disciplinare, per violazione dell'articolo 1 del codice di giustizia sportiva. Il dubbio nasce dal fatto che il club del presidente Malavolta ha già annunciato di ricorrere al Tar del Lazio, qualora la sentenza della commissione di appello federale fosse sfavorevole. Tradotto: i play-off potrebbero slittare di un'altra settimana, visti i tempi giurassici con i quali si riuniscono i giudici del Tar del Lazio. Insomma a dieci giorni dalla partita, il Genoa non sa ancora contro chi giocherà e soprattutto quando.
Non è finita, perché sull'inizio dei play off aleggia un'altra vicenda dai contorni per ora nebulosi. Al centro del giallo compare la Salernitana, che rischierebbe cinque punti di penalizzazione per aver «truccato» due partite di questo campionato e una dello scorso. In questi giorni sul sito www. grifoni.org è comparso lo stralcio di un articolo pubblicato lunedì su «La città di Salerno». In sintesi: gli inquirenti federali starebbero vagliando le posizioni di stimati professionisti salernitani in merito al ruolo avuto nell'aggiustare alcuni incontri della squadra campana. E cioè: Arezzo-Salernitana della stagione 2004/2005 e due partite di questo campionato, Sambenedettese-Salernitana e Pro Patria-Salernitana. Si rischia così di non giocare neppure all’Arechi di Salerno, la cui capienza proprio ieri è stata portata dai precedenti 10.000 a 32.000 posti (così ai rossoblù andrebbero 4.000 posti in curva Nord). A Salerno cascono dalle nuvole e liquidano con sdegno le voci di combine: «Non ne sappiamo nulla. D'altronde questa è la serie C, una categoria alla quale non eravamo abituati...».
A Teramo, invece, sono di tutt'altro avviso. Spiega Giovanni Gallo, direttore sportivo della società aprutina: «Premesso che noi non speculiamo sulle disgrazie altrui, al contrario della Salernitana, le voci su alcune partite nelle quali sarebbero coinvolti i campani sono arrivate anche a noi la scorsa settimana. Ma non ne sappiamo di più». Non è neppure escluso che il Teramo oggi davanti alla Caf presenti una sua memoria in relazione al coinvolgimento della Salernitana in questa vicenda, ancora molto nebulosa. Ma nel clan abruzzese l'attenzione è soprattutto rivolta al ricorso per riprendersi i punti tolti dalla Disciplinare. E c'è un cauto ottimismo di spuntarla davanti alla commissione di appello federale. «Siamo sicuri - afferma Gallo - che avremo un giudizio giusto. D'altra parte non è mai accaduto che una squadra sia sta penalizzata di quattro punti per aver violato l'articolo 1 del codice di giustizia sportiva». Il direttore sportivo ricorda «che siamo stati puniti per un fatto diverso da quello per cui eravamo stati chiamati a giudizio. La Disciplinare ha riconosciuto che da parte nostra non c'è stato alcun illecito amministrativo».
Gli fa eco il presidente Malavolta di ritorno da Miami. «È chiaro che ci vogliono escludere da una cosa che abbiamo conquistato sul campo. Sono pronto a denunciare tutti anche penalmente. A questo punto mi aspetto che la Caf riveda la sentenza emessa dalla Commissione disciplinare perché esagerata e ingiusta». In caso contrario il Teramo andrà avanti fino in fondo, facendo ricorso al Tar del Lazio. C'è il rischio concreto, quindi, che il primo turno dei play off venga ulteriormente rinviato. Magari a domenica 4 giugno. Un'ipotesi assurda, ma reale, che costringerebbe il Genoa e i suoi rivali a giocare fino al 25 giugno, due settimane dopo la scadenza iniziale dei play off. Sul banco degli imputati finisce ancora una volta la Lega di serie C.

Le parole di Giovanni Gallo non lasciano spazio alle interpretazioni. «È l'ora che Macalli si dimetta, non è possibile decidere i campionati a tavolino. Il risultato del campo va rispettato. Voi a Genova ne sapete qualcosa». Anche troppo.

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