Genoanità e filosofia di vita sul «Muro»

Caro Massimiliano, ho letto, come d'altronde tutti i giorni, il Suo articolo di oggi sul muro dei grifoni e l'ho trovato davvero molto intelligente. Anche io faccio parte da poco di questo splendido Muro e ne vado molto fiera, perchè secondo me rappresenta perfettamente quello che è il Genoano, quella che è la Genoanità. L'anno scorso ho appreso da lì della prima sentenza del Genoa, quest'anno ho atteso con tutti i miei fratelli genoani la sentenza sul caso Ghomsy... Siamo come una grande famiglia: le gioie che ci dà il Grifone le condividiamo insieme, i dolori e le sofferenze pure. E quando scrivo e leggo il Muro mi rendo conto che non c'è nessuna tifoseria al mondo che grida a tutti e così tanto il proprio amore e la propria fede per una squadra di calcio. Ma d'altronde il Genoa non è una squadra di calcio, il Genoa è una filosofia di vita, il Genoa riempie il cuore, l'anima, il cervello di ogni tifoso, in qualunque parte del mondo egli si trovi.


Tutti i post del Muro, siano essi divertenti, malinconici, rabbiosi, di invettiva contro giornalisti e giornalai, tutti rappresentano una dichiarazione d'amore continua verso qualcosa che ci appartiene da più di un secolo, verso quel vecchio balordo che per noi rappresenta sempre un bambino da coccolare, un pulcino a cui ogni tanto si rompono le ali, ma che poi torna, tornerà a volare in alto.... anche questa mia è una dichiarazione d'amore... ed anche un ringraziamento per aver, unico tra pochissimi, capito cosa rappresenta il muro dei tifosi e cosa e come sono i genoani. Con stima

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