Dieci momenti indimenticabili (nel bene e nel male) delle Olimpiadi di Parigi 2024

I 16 giorni di competizioni olimpiche hanno offerto momenti davvero memorabili. Se, talvolta, a fare notizia sono state imprese sportive, altre volte la notorietà è stata dovuta a cose decisamente discutibili

Dieci momenti indimenticabili (nel bene e nel male) delle Olimpiadi di Parigi 2024

Uno dei luoghi comuni del giornalismo sportivo è che le Olimpiadi, come i mondiali di calcio, segnano i momenti della vita di tutti noi. Se la cosa era sacrosanta 20 anni fa, quando non eravamo tutti con il naso incollato ai nostri cellulari, i Giochi Olimpici di Parigi ci hanno riservato comunque una serie di immagini e momenti indimenticabili. Purtroppo per gli organizzatori, alcuni di questi eventi sono memorabili per le ragioni più sbagliate ma poco importa. Riviviamo insieme il meglio e il peggio di Parigi 2024 in dieci momenti che meritano di essere ricordati.

Duplantis si prende il “Mondo”

Chi conosce un minimo l’atletica sa che i saltatori con l’asta devono aver lasciato per strada qualche venerdì. Il solo fatto di imbracciare un’asta lunga e pesante, correre come pazzi verso una buchetta piccola così ed usarla per lanciarsi in aria dovrebbe guadagnare a chiunque una visita da uno bravo. Armand Duplantis, svedese di padre cajun nato in Louisiana, non solo non si preoccupa del rischio di farsi male ma ha reso quella piattaforma il suo giardino di casa.

Duplantis scavalcamento Parigi 2024

Il fatto che “Mondo” vincesse l’oro nel salto con l’asta era talmente scontato che, quando ha messo una misura irraggiungibile per gli avversari, il pubblico dello Stade de France si è messo a chiedergli a gran voce di fare quel che gli riesce meglio: battere il record del mondo. Come faceva una volta Sergej Bubka, Mondo chiede che l’asticella salga di solo un centimetro rispetto quanto fatto in Cina qualche mese fa. Un errore, due errori e, proprio quando tutti iniziano a temere il peggio, ecco che arriva il salto giusto. Abbraccio della fidanzata e festa fino a notte fonda: bello essere il re.

Il solito, immenso Djokovic

Qualcuno mi dovrebbe spiegare come fa Nole a rimanere sempre sul pezzo, cattivo come pochi nonostante l’età certo non giovanile. Il campionissimo serbo sarà probabilmente l’ultimo dei cosiddetti big four a rimanere ad inseguire record quando i suoi compagni di avventura sono già passati a vita privata. La motivazione Novak la trova ovunque ma specialmente in chi lo critica, gli dà del bollito, lo invita a farsi da parte. Come succedeva alla leggenda del football Tom Brady, ogni staffilata ricarica di energie Djokovic, spingendolo oltre ai limiti degli esseri umani "normali".

Novak Djokovic

Quando hai vinto tutto il possibile ed immaginabile, l’unico modo di continuare è porti obiettivi nuovi o andare a cercare quello che finora ti è sfuggito. Nella sua gigantesca bacheca di trofei, Nole non aveva ancora l’oro olimpico e si è messo di buzzo buono per regalarlo alla sua Serbia. Come Messi con l’Argentina, sentiva di dovere un ultimo trionfo alla sua nazione. Non è stata una passeggiata, Musetti l’ha fatto sudare ed il giovane leone Alcaraz lo ha quasi messo alle corde. Alla fine, però, l’oro se l’è portato a casa Novak. Come lui nessuno mai.

Il ritorno della regina

Non fatevi ingannare dai sorrisi a 32 denti delle ginnaste: pochi sport sono altrettanto competitivi o crudeli. In questa disciplina non basta essere la regina: bisogna essere sempre al top, senza mostrare debolezze. Ogni passo falso si trasforma in una tempesta mediatica ed accuse pesanti da chi, fino a cinque minuti prima, non faceva che tessere le tue lodi. Simone Biles era passata dalle stelle alle stalle nella strana Olimpiade a porte chiuse di Tokyo, quando i suoi demoni l’avevano raggiunta, costringendola al ritiro.

Biles podio inchino Andrade Parigi 2024

Alle ginnaste non si perdonano i problemi fisici, figuriamoci quelli psicologici. Simone non ha perso tempo a discutere: è tornata ad allenarsi per fornire l’unica risposta che conta, quella del campo. Aveva sì demolito la concorrenza ai mondiali ma per chiudere il cerchio avrebbe dovuto farlo sul palcoscenico più importante, quello delle Olimpiadi. La Biles è arrivata ed ha fatto quel che le viene meglio: vincere e convincere. Visto che noblesse oblige, ha fatto i complimenti sia alla Andrade che alla nostra D’Amato quando l’hanno battuta. La regina è tornata, Dio salvi la regina.

Il nuoto ha trovato il suo Usain Bolt

Nell’eterna lotta tra l’atletica e il nuoto, c’è chi dice che alle discipline acquatiche manchino le superstar in grado di conquistare il pubblico mondiale. La cosa ha abbastanza senso: Federica Pellegrini o Leon Marchand sono popolarissimi in Italia o Francia ma quasi sconosciuti altrove. La speranza è che la prima superstar del nuoto sia entrata in scena proprio a Parigi, vincendo in maniera devastante la finale dei 100 metri stile libero abbassando il suo record del mondo di ben 4 decimi di secondo – a soli 19 anni.

Pan Zhanle 100m sl Parigi 2024

Il giovane cinese Pan Zhanle era chiaramente il favorito per la vittoria nella gara principe della piscina ma ben pochi si aspettavano che riuscisse a demolire il suo stesso record in questa maniera. Una superiorità talmente assoluta da spingere molti a paragonarlo ad un certo spilungone venuto dalla Giamaica. Troppo presto per dire se il “Pesce Volante” avrà la personalità e l’appeal mediatico di Bolt. In una cosa, però, gli assomiglia: il secondo e 4 centesimi che ha inflitto all’argento Kyle Chalmers non si era mai visto prima in una finale olimpica.

Il pistolero disinvolto

In questo nostro tempo strano, malato di viralità, talvolta per diventare popolare in tutto il mondo non serve nemmeno compiere una vera e propria impresa sportiva. Le regole della popolarità moderna sono imperscrutabili e la differenza tra l’anonimato e la fama globale è davvero minuscola. Chiedere per referenza a Yusuf Dikec, attempato tiratore turco che si è ritrovato sulla bocca di tutti per la disinvoltura con la quale si è presentato al poligono olimpico. È bastato vederlo lì, super-rilassato, mano in tasca ed espressione quasi annoiata perché venissero create montagne di meme pronte ad invadere i social.

Yusuf Dikec viral screenshot

Le cose sono un po' più complicate: l’aria di uno capitato lì per caso nasconde il fatto che il turco, prima di conquistare l’argento per la Turchia nel doppio misto della pistola ad aria compressa, avesse vinto parecchio, due mondiali e cinque europei per la precisione. Niente medaglie nelle sue cinque olimpiadi, mancanza rimediata a Parigi. Il fatto che non abbia occhiali specializzati è dovuto al fatto che a 10 metri non servono mentre la mano in tasca è una tecnica usata da tanti altri tiratori per mantenere l’equilibrio. In fondo, però, a chi importa? Meglio immaginarselo come un novello Gigen nel paese di Lupin. Vuoi mettere?

Il calcio olimpico fa sul serio

Sarà il fatto che l’Italia, nonostante ben 15 partecipazioni, abbia vinto il torneo olimpico solo una volta, a Berlino 1936 ma il calcio sembra davvero entrarci con le Olimpiadi più o meno come il cavolo a merenda. Il rapporto tra il movimento olimpico ed il gioco più popolare al mondo è sempre stato conflittuale, come se al Cio non fosse mai andato giù il fatto che la Fifa gli avesse rubato il giocattolo, rendendo il torneo olimpico una patata bollente. I padroni del calcio preferirebbero di gran lunga che non si giocasse nemmeno, visto il calendario internazionale fin troppo affollato.

Baena Francia Spagna finale Parigi 2024

L’Italia, come da pessima tradizione recente, non c’era ma, incredibilmente, il torneo olimpico è stato una competizione seria, capace di regalare fior di emozioni. Le cose, a dire il vero, non erano iniziate benissimo: dalla rissa tra Francia e Argentina, che si azzufferebbero anche in una partitella tra amici ai tumulti dei tifosi marocchini per un gol segnato a Saint-Etienne dall’Albiceleste a tempo scaduto, l’atmosfera sembrava molto elettrica. Il torneo, però, ha offerto anche tanto spettacolo, con Marocco ed Egitto pronte a rovinare la festa delle grandi e la Spagna che ci è riuscita in una finale davvero memorabile.

Lyles tra sfortuna e spacconaggine

Una delle cose che fanno impazzire noi mediterranei è il fatto che gli anglosassoni ostentino disprezzo verso la scaramanzia. Provate voi a far capire agli inglesi che fino a quando non la smetteranno di cantare Football’s coming home non vinceranno mai niente, ci ho rinunciato da un pezzo. Noah Lyles ha commesso lo stesso errore quando ha annunciato con la sua solita protervia che sarebbe tornato a casa da Parigi con quattro medaglie d’oro quattro, proprio come il “figlio del vento” Carl Lewis. Un proverbio yiddish dice che Dio guarda ai piani degli uomini e si fa una risata: le cose sono andate più o meno così nel caso del velocista statunitense.

Lyles 200 metri malore Parigi 2024

Lyles è un personaggio sopra le righe, costretto a comportarsi così per farsi largo nell’affollato panorama mediatico degli sport americani, che l'understatement non sa nemmeno dove stia di casa. Tutto sembrava andare per il meglio quando, dopo le solite spacconate, ha messo una rimonta epica nella finale dei 100 metri, riportando l’oro in America dopo 20 anni ma da quel momento in avanti è andato di male in peggio. La sua prestazione atroce nei 200 metri, la sua specialità, aveva fatto sospettare il peggio ma l’immagine che nessuno dimenticherà mai è quella di Lyles che esce dallo stadio in sedia a rotelle. Niente salto in lungo e niente 4x100 per lui. Cosa è successo? Noah si era preso il Covid un paio di giorni prima. Lascio a voi le conclusioni.

Un disastro targato Macron

Anche se al Cio nessuno lo ammetterà neanche sotto tortura, si fatica parecchio per trovare nuovi candidati per organizzare le Olimpiadi. Basta dare un’occhiata alle figure da peracottari infilate una dietro l’altra dagli organizzatori dei giochi parigini per capire il perché. Nonostante spese folli che andranno ripagate dai contribuenti transalpini, niente ha funzionato: la Senna era inquinata un giorno sì e l’altro pure, facendo vomitare ed ammalare gli atleti, appena si è alzata la temperatura la gente fuggiva dal villaggio olimpico molto green ma senza aria condizionata, preferendo dormire nel parco come l’azzurro Ceccon.

thomas ceccon

Visto che i cugini francesi la grandeur la applicano nel male come nel bene, non si sono fatti mancare niente: le mense olimpiche dove la carne non la trovavi neanche col lumicino, le diete che mandano gli ambientidioti in brodo di giuggiole ma che sono da fame per gli atleti o magari i letti di cartone reciclato buoni solo per farci la cresta sopra. Aggiungi poi una cerimonia di apertura che ha fatto andare su tutte le furie due miliardi e mezzo di cristiani e ti viene da domandarti se le miliardate di euro spese da Monsieur Macron non avrebbero potuto essere investite in qualcosa di più utile. Fare peggio di così sarebbe stato difficile.

Il circo Khelif e l'ineffabile Bach

Quelle che erano state strombazzate con grandissimo clamore come le Olimpiadi più inclusive di tutti i tempi potevano forse risparmiarsi una bella polemica planetaria in salsa trans? Ovviamente no, ci mancherebbe altro. La cosa ha riguardato direttamente noi italiani visto che la prima atleta a doversi trovare di fronte un avversario con cromosomi Xy e tutti i vantaggi dal punto di vista fisico è stata proprio la napoletana Angela Carini. Ben pochi si aspettavano che diventasse di colpo l’ultimo episodio della culture war planetaria che divide i fanatici della nuova religione woke e chiunque non abbia dimenticato le lezioni di biologia del liceo.

Khelif screenshot 2 Parigi 2024

Il ritiro della poliziotta italiana è diventato una cause célèbre per la non-sinistra, con personaggi come J.K. Rowling ed Elon Musk che hanno condannato la partecipazione di pugili uomini al torneo femminile. Vista la tempesta mediatica, anche il presidente del Cio Thomas Bach è stato costretto ad intervenire, non facendo una bellissima figura. Quando ha detto qualcosa tipo “non esiste un modo scientifico di distinguere uomini e donne”, mezzo mondo è scoppiato a ridere.

Come è andata a finire? Che gli atleti diversamente donne hanno dominato, vincendo facilmente l’oro e che l’ineffabile Bach ha deciso di non ripresentarsi l’anno prossimo. Tutti vissero felici e contenti, tranne le atlete cui è stato negato il sogno di una vita. La loro “inclusione”, evidentemente, non è una priorità.

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