Gerry Scotti: «Mi fanno fare troppi programmi Ora basta»

Tempi di mega-tapiri pronti a essere serviti in quel di Roma, e di conseguenti grandi papere politiche. Per Antonio Ricci il duro lavoro non finisce mai: il copione d’Italia regala sempre ottimo materiale, e non ci si può fermare. Eccolo, dunque, sulfureo e trionfante come al solito, al cinema Anteo di Milano per presentare l’ultima edizione di Paperissima (la dodicesima, da questa sera in prima serata su Canale 5), affiancato dalla coppia conduttrice, Gerry Scotti e Michelle Hunziker. Il ritorno di Paperissima annuncia frizzi e lazzi: effetti speciali computerizzati da cinema (uso del blue screen, scenari da favola ispirati al grande schermo e ai cartoon, da La Bella e la Bestia a Sherlock Holmes), filmati con papere e ospiti di lusso. A conquistare i massimi riflettori, nella prima puntata, sono Francesco Totti e Ilary Blasi, protagonisti in studio ma anche in divertenti errori sul set dei famosi spot pubblicitari di telefonia mobile. Altra coppia ospite è quella sicula composta da Ficarra e Picone. «Questa è un’edizione figlia del duro lavoro - ha spiegato il direttore di rete Massimo Donelli - Cinque mesi da stacanovisti, con estrema cura dei dettagli, eppure allo spettatore il programma risulta veloce e spontaneo. É la prima volta che Paperissima va a cavallo di due stagioni, e in questi tempi di passaggio caotico al digitale terrestre, Ricci ha accettato una soluzione coraggiosa». Ricci, di suo, ci mette il pepe: «Avrei preferito che Gerry non subisse questa sovraesposizione: è nel pre-serale, ha appena finito sabato scorso Io Canto, ora torna con Paperissima. C’è senza dubbio un problema di comunicazione e di logica. Ma questi sono tempi strani, tempi in cui - stoccatina alla Rai - direttori generali se la prendono pure con i propri programmi di punta...». E, anche Gerry ribadisce, come aveva fatto già sabato notte ai cronisti stremato dopo la fine la seratona di Io Canto, di non poterne più: «Per la prima volta anche uno stakanovista come me ha dovuto mettere dei paletti legali - ha detto -.

Ci sono degli errori di valutazione di cui è complice il direttore di Canale 5 Massimo Donelli, oltre agli amici di Publitalia che magari puntano solo su me e non su altri. Siamo ancora catalogati come tv commerciale e finché si firmano contratti solo alzando la cornetta e facendo il mio nome, è difficile dire di no».

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