Il giallo del cecchino che spara in casa

Impiegato si sveglia e trova un proiettile conficcato in cucina

Paola Fucilieri

Durante la notte si era accorto di uno strano rumore. «Uno sparo, - dirà più tardi alla polizia - adesso pensandoci posso davvero dire che quasi sicuramente era uno sparo. Saranno state le 3. Ero a letto. E, tra la veglia e il sonno, non mi sono alzato per controllare perché ero convinto che non avesse nulla a che fare con me. Certo non pensavo che quel colpo avesse centrato la mia mensola in cucina».
L’uomo in questione, impiegato del Comune, ha 49 anni e vive in un appartamentino di via Gianluigi Banfi, ai margini del Gratosoglio, a due passi da via Chiesa Rossa e dal Naviglio Pavese. Dopo una nottata estiva passata con le finestre chiuse, ma comunque sempre al limite tra la città e l’isolamento dell’aperta campagna, ieri mattina alle 6.30, quando si è svegliato, una volta arrivato in cucina ha scoperto un foro di un proiettile in un pensile.
Impensieritosi e anche un po’ timoroso che l’episodio potesse ripetersi per la possibile presenza di un fantomatico cecchino nella sua zona, il 49enne ha chiamato la polizia che ha effettuato i primi rilievi nell'abitazione. Scoprendo così che il proiettile, prima della mensola, aveva naturalmente anche bucato anche il vetro della finestra.
«L'appartamento confina con un campo sterrato - spiega la polizia -.

Il proiettile potrebbe essere stato esploso da qualcuno intento a provare un'arma». Qualcuno che adesso dovrebbe metterci un po’ più d’attenzione a sparare. O, almeno, spostarsi un po’ più in là, accertandosi di non essere un pericolo.

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