Giochi senza crisi: ogni italiano spende tre euro al giorno

Ogni giorno gli italiani spendono quasi 145 milioni di euro fra giochi, lotterie e scommesse, all’incirca 3 euro a testa considerando solo la popolazione maggiorenne. Alla faccia della crisi o proprio perché la crisi spinge in questa direzione. È l’unico settore che va a gonfie vele, nella comparazione fra il primo semestre del 2009 e il corrispondente periodo del 2008 il segno positivo è pari al 10,6%. In soldoni si passa da 23,6 a 26,1 mld. Su base annua si profila quindi una raccolta record di 52 mld, con un incremento di 5 mld rispetto all’esercizio precedente. All’erario finiranno non meno di 11 mld, un tesoretto che servirà a finanziare la ricostruzione delle zone terremotate in Abruzzo, il Coni, l’Unire e chissà quante altre attività.
Ma ciò che più desta curiosità è la composizione della tabella pubblicata a fianco. In termini percentuali il SuperEnalotto cresce a dismisura (+38,8%), in valore assoluto spetta ancora una volta al settore degli apparecchi da intrattenimento fare la parte del leone con 12.435 milioni, vale a dire il 47% di tutto il movimento. Che le newslot incontrino il gusto del pubblico è realtà quotidiana, basta osservare quanta gente gioca con le macchinette piazzate nei bar. L’aumento del 16,2% testimonia la crescita di questo comparto che guarda con apprensione all’arrivo delle videolottery e alle normative che ne permettono la collocazione anche nelle sale dei grandi alberghi. Il SuperEnalotto vola grazie al jackpot di oltre 80 milioni che, secondo una indagine Swg-Confesercenti, sollecita 10 milioni di italiani a cercare il 6 da una a tre volte alla settimana.
È solido anche il mercato del Gratta e Vinci con quasi 5 miliardi di fatturato e 6 milioni di italiani, il 12% della popolazione adulta, che comprano un tagliando almeno una volta alla settimana. La raccolta è destinata ad aumentare con il bando che consentirà a più provider di offrire il prodotto. In antitesi i dati delle scommesse: quelle sportive continuano a macinare record con una raccolta di 2.124 milioni (+7,8% rispetto al primo semestre 2008), quelle ippiche perdono il 18.8%, pari a 249 milioni. C’è fiducia da parte di quelle aziende, Snai su tutte, che hanno investito fior di milioni pur di accrescere il numero di agenzie sul territorio. Si aspettano inoltre segnali importanti dal V7 che aprirà i battenti il prossimo 5 luglio. Manca però un’adeguata politica di marketing per portare all’ippica una clientela nuova, quella fra i 25 e i 45 anni che ha fatto la fortuna dello sport con l’online e che qui è completamente assente.
Ed eccoci agli skill games, i cosiddetti giochi d’abilità: nei primi sei mesi di quest’anno hanno raccolto oltre un miliardo grazie in particolare al poker online, il gioco a distanza più popolare nel nostro Paese.

In flessione (-5,3%) il Lotto che ha pagato l’impennata del SuperEnalotto. Il Bingo (-10,9%) sta pagando a caro prezzo il mancato avvio del gioco interconnesso e online: in sei mesi ci ha rimesso 90 milioni. Prossimi alla scomparsa Totocalcio e affini.

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