Giorgio Besenzoni: "Una leadership conquistata a piccoli passi"

Da impresa artigianale a leader mondiale nella progettazione e produzione di accessori con una impressionante gamma di prodotti: dai parabrezza alle passerelle, fino ai supporti per tavoli, alle gruette, alle poltrone-guida idrauliche ed elettriche e alla più recente linea di tettucci per hard top a scorrimento automatizzato

Giorgio Besenzoni: "Una leadership conquistata
a piccoli passi"

Anno 1967. La conoscenza tecnologica, delle tecniche di costruzione e dei materiali, è lontana anni luce. Però tale Giovanni Besenzoni da Sarnico comincia a riflettere, con lungimiranza: le barche hanno bisogno di accessori di qualità per navigare in sicurezza. E tira su un’impresa artigianale sfruttando la sua innata capacità di creare innovazione. Oggi l’azienda è leader mondiale nella progettazione e produzione di accessori con una impressionante gamma di prodotti: dai parabrezza alle passerelle, fino ai supporti per tavoli, alle gruette, alle poltrone-guida idrauliche ed elettriche e alla più recente linea di tettucci per hard top a scorrimento automatizzato (nella foto). Grazie anche all’apporto del figlio Giorgio che ha saputo coniugare design, ricerca e sviluppo. «Quella di mio padre - dice Giorgio Besenzoni - è stata un’idea vincente. Dal ’67 a oggi abbiamo “inseguito” tutte le difficoltà che gli armatori incontrano dalla navigazione all’ormeggio, al soggiorno a bordo. E, credo, abbiamo dato un grande contributo scambiando le nostre esperienze con quelle dei costruttori di imbarcazioni. La storia di Besenzoni è fatta di un lungo cammino, di piccoli passi tra mille difficoltà, ma con una idea fissa: non fermarsi al mercato italiano. È iniziata così la fase, per noi importante, dell’internazionalizzazione, strada difficile, ma battuta con successo. Oggi vengono a trovarci i più prestigiosi costruttori stranieri. Non è un caso se la nostra produzione è destinata all’estero per il 55%.

E nonostante la crisi profonda che preoccupa parecchio - conclude - continuiamo a credere e a investire nella ricerca e nei nuovi prodotti, tentando di ottimizzare qualità ed economicità del prodotto. Abbiamo anche cambiato il mix della produzione per non tagliare posti di lavoro. Siamo preoccupati. Comunque serenamente preoccupati».

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