Il giorno del «freddo-record»? Ricapita ogni anno...

Dai sette tg serali del 10 ottobre 2010: sarà l’inverno più freddo degli ultimi mille anni. Macché. L’ondata di gelo dura 11 giorni (a febbraio) con temperature minime in linea con la media stagionale e tanti saluti al freddo già ai primi di marzo. Tutto nella norma e, sarebbe da dire, procurato allarme. L’anno dopo ci riprovano, Emilio Fede apre il tg del 7 novembre, ma fa male a fidarsi dei meteomaghi: inverno mite, pure troppo e ambientalisti in depressione. Quest’anno arriva il Burian express, il poco nobile vento gelido del nord, allarme rosso: sarà il freddo più freddo degli ultimi 27 anni, tirate fuori le mutande di lana. Vedremo. Intanto, però, domani e dopodomani (almeno al nord) il termometro non scenderà.
Contro il cialtrone del meteo c’è poco da fare, o ti fidi e giri bardato come in Alaska anche a quindici gradi, o lo combatti con l’arma telematica, internet. Una volta sulle toppe di Bernecca si faceva letteratura, ci si rideva sopra. Ora non ci sono scuse. Andate sul web e fatevi un giro sul portale Il Meteo.it, che se non è il più attendibile poco ci manca. Cliccate sull’archivio (se non si apre scrivete «che tempo faceva a»), scegliete regione e capoluogo e scoprirete un mondo più semplice (e logico) di quello che vogliono farti credere. Mettiamo Milano. Nel 2010 l’inverno più freddo dell’uomo moderno fece registrare, il 30 gennaio, una minima di -1 e una massima di 4. Mercoledì scorso, 30 gennaio 2012, abbiamo avuto -1 di minima e 4 di massima. Ti viene il dubbio, vai indietro nel tempo e, guarda caso, scopri che a Milano la media stagionale è di 1 e 4. Più o meno ci siamo. Andiamo a Roma. Ebbene, negli ultimi vent’anni la temperatura massima registrata il 30 gennaio è sempre stata compresa tra 11 e 14 gradi (tecnicamente tra il confortevole e il fresco), ma siccome quest’anno il tg ha detto che fa un freddo cane tutti girano già con guanti e cappellino. Anche qui siamo nella norma. Stesso discorso per l’estate, l’archivio del Meteo.it sputtana il ciarlatano di turno e svela che, almeno al centrosud, l’estate è la stessa e dura da un ventennio un mese di più. Una tortura resa ancor più dura dalle tremendissime veline del meteo con le loro ondate di caldo «torrido».

L’afa, questa sconosciuta, è un termine vintage. Se è caldo è torrido. Purtroppo, invece, è proprio l’umidità (l’afa) a far sudare. Nel torrido deserto dell’Arizona con 55 gradi all’ombra non cade una goccia di sudore sulla fronte: dettagli?

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