Paolo Scotti
da Roma
Romantici inguaribili, innamorati sospirosi, appassionati dintrighi e colpi di scena, di galoppate selvagge e duelli mozzafiato: attenti. Sta per tornare Elisa di Rivombrosa. Ovvero il più romantico, sospiroso, appassionato feuilleton della scorsa stagione: un caso in costume che ha avvinto a peripezie depoca fino a quasi 9 milioni di spettatori, con uno share medio del 29,90 per cento. Torna, da dopodomani su Canale 5, ad annodare intrighi e avviluppare destini. Sia pure con unavvertenza dolorosa. E qualche (imprevisto) malumore.
Lavvertenza: come tutti già sanno, in Elisa di Rivombrosa parte seconda mancherà proprio Alessandro Preziosi, idolo di fan e copertine, che per una tournée estiva del Re Lear e il musical Datemi tre caravelle (ma, si dice, anche per sfruttare il successo senza rimanerne prigioniero) indossa spada e parrucca del bel Fabrizio solo per le prime due puntate; giusto il tempo di morire in duello e lasciare Elisa libera di consolarsi. Il malumore: quello dello stesso Preziosi, che lamenta limprontitudine di Mediaset nel far trapelare tutti i nuovi colpi di scena, e quello (taciuto ma palpabile) della regista Cinzia Th Torrini, che dopo aver portato al trionfo la prima serie, della seconda ha diretto solo la metà delle puntate. «Non ho rimpianti per aver lasciato Elisa - commenta Preziosi -. Se non quello di vederla privata di tutta la sua magia, a causa dellavidità mediatica di chi ha permesso che i punti forti della trama - il matrimonio, la nascita di una figlia, la mia morte - fossero rivelati, confermati, paparazzati. Il fatto che Mediaset abbia permesso tutto questo, riduce lappeal del prodotto». Non sappiamo quanto sullappeal influirà la mano di Stefano Alleva, regista dal settimo al tredicesimo episodio. Di sicuro la cosa non sembra gradita alla Torrini, che firma solo i prime sei: «Non è dipeso da me - commenta lei, a denti stretti -. Diciamo che avevamo poco tempo per le riprese, si trattava di ottimizzare i tempi». Un fatto è certo: se il successo dovesse fare il bis, lei per unElisa parte terza non ci sarà. «A questo personaggio ho dato tanto. Anzi tutto. Ora mi aspettano tante altre storie da raccontare».
Felici senza riserve, invece, Vittoria Puccini e Antonio Cupo: ovvero Elisa, ora vedova e minacciata di perdere la tenuta di Rivombrosa, e Christian Grey, tenebroso capitano della marina britannica presto giunto al soccorso. «Prima di accettare il seguito ho avuto qualche perplessità anchio - confida lei (che per Mediaset girerà anche Giro di vite, da Henry James) -. Poi ho capito che un successo simile, di quelli che si costruiscono in anni mentre io lho avuto tutto agli inizi, quasi mi obbligava a dimostrare che me lero meritato». «Non conoscevo Elisa né il suo trionfo - rivela Antonio Cupo, 27 anni, nato in Cina da genitori italiani ma sempre vissuto in Canada -. Ho preso la cosa come una fortuna: sostituire un protagonista popolare mi ha stimolato, non impaurito. Io vivo nello spettacolo dalletà di sei anni: questa è per me solo una nuova sfida». Ma come si è giunti alla sua scelta? «Quando è trapelata la notizia che Fabrizio sarebbe morto, e quindi sostituito, ho ricevuto valanghe di lettere indignate, venivo fermata per strada e quasi insultata - racconta la Torrini -. Così non ne ho cercato il clone ma, al contrario, ho puntato su un attore completamente diverso. Nellindole, nellaspetto, perfino nei colori». La nuova storia, scritta da Piero Bodrato, conferma limprinting romantico: «Elisa combatterà per tenersi Rivombrosa come Rossella combatteva per Tara in Via col vento».
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