Google versa 326 milioni e la Procura chiude il caso

Dopo l'accordo con il Fisco italiano, i pm chiedono l'archiviazione dell'inchiesta sul colosso del web

Google versa 326 milioni e la Procura chiude il caso
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Un versamento al Fisco italiano di 326 milioni di euro e una richiesta di archiviazione da parte della Procura per i reati contestati. Si chiude così il contenzioso tributario di Google, indagata per evasione fiscale.

La Procura guidata da Marcello Viola, spiega una nota, «ha formulato al giudice per le indagini preliminari istanza di archiviazione del procedimento» nei confronti di Google Ireland Limited. Le indagini, delegate al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di finanza, riguardavano la tasse degli anni tra il 2015 e il 2019, relative alle attività svolte in Italia e in particolare la vendita di spazi pubblicitari. La Procura, la cui istanza dovrà passare al vaglio del gip, conclude che la condotta della società indagata, «pur non violando direttamente alcuna norma tributaria e quindi non integrando una fattispecie di evasione», ne elude «l'applicazione». Si parla dunque di presunta elusione fiscale e non di evasione. Inoltre, scrivono i pm Giovanna Cavalleri, Giovanni Polizzi e Cristiana Roveda, data la «presenza» di «elementi di incertezza interpretativa» e date «le peculiarità della presente vicenda», non può che «rilevarsi l'impossibilità» in questo caso «di formulare una ragionevole prognosi di condanna con riferimento alle ipotesi di reato».

Google ha chiuso il contenzioso tributario con l'Agenzia delle entrate lo scorso novembre. Il colosso del web nel confronto con il Fisco «ha illustrato e documentato trasparentemente l'articolazione dell'infrastruttura tecnologica di Google in Italia». Nell'atto i pm spiegano che l'indagine era nata da una verifica fiscale, poi chiusa «con il verbale di constatazione» nel giugno del 2023 sui «periodi di imposta dal 2015 al 2020». In Italia era stata individuata la «esistenza dell'infrastruttura tecnologica» che aveva «un ruolo essenziale con riferimento all'attività economica svolta dalla compagine irlandese sul territorio nazionale, quale condizione imprescindibile per la fornitura dei servizi e dei prodotti offerti da Google». E anche la «presenza di personale afferente alla società Google Italy srl, consociata italiana del gruppo». Pur «dissentendo sul piano tecnico» dalle conclusioni dell'Agenzia delle entrate, Google ha accettato «di definire la controversia» versando il 14 novembre scorso quasi 326 milioni in un'unica soluzione, di cui oltre 265 «per omesse ritenute su royalties (comprese sanzioni ed interessi)» e oltre 60 milioni «a titolo di Ires ed Irap (comprese sanzioni ed interessi)».

La presunta evasione fiscale di Google era stata stimata dagli inquirenti in poco meno di 900 milioni.

Già nel 2017 la web company californiana aveva risarcito il Fisco italiano con 306 milioni, chiudendo così le pendenze tributarie e sanando situazioni dei 15 anni precedenti.

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