"Presto un nuovo decreto”: la sfida di Salvini all’immigrazione clandestina

Dai migranti allo stretto di Messina, Matteo Salvini ha affrontato tutti i temi principali della politica italiana interna ed estera

"Presto un nuovo decreto”: la sfida di Salvini all’immigrazione clandestina

Matteo Salvini, ospite di Lilli Gruber a Otto e mezzo, ha confermato che il governo guidato da Giorgia Meloni è in ottima salute e lavora coeso al raggiungimento degli obiettivi, nonostante i continui attacchi e tentativi di picconamento dall'esterno da parte dell'opposizione per minare la solidità della coalizione. "Lavoro benissimo con Giorgia, c'è grande sintonia e lavoreremo benissimo per 5 anni. La o il presidente? Io la chiamo Giorgia e se uno è bravo, è bravo, che sia uomo o sia donna", ha detto Salvini, spegnendo le polemiche.

Il nodo migranti

In queste ore ci sono due navi Ong che si stanno dirigendo verso i porti italiani con circa 300 migranti a bordo in totale mentre il governo sta lavorando per stringere accordi con i Paesi dell'altra sponda del Mediterraneo, in modo tale da ridurre le partenze. "Piantedosi è lì da tre mesi e sta lavorando con la Libia, l'Algeria e a un nuovo decreto che darà i suoi frutti nei prossimi mesi. L'immigrazione clandestina è un business da milioni di euro e salvare vite umane è sacrosanto ma poi le persone che salvi devi portarle al porto sicuro più vicino, non in giro per il Mediterraneo per dieci giorni come fanno alcune navi", ha detto il ministro dei Trasporti.

La guerra in Ucraina

Matteo Salvini si unisce al coro di chi in queste ore trova inopportuna la presenza di Volodymyr Zelensky al festival di Sanremo: "Se avrò dieci minuti di tempo per vedere il festival di Sanremo vedrò le canzoni, non Zelensky". Quindi, ha spiegato: "Ogni contesto merita serietà, anche Sanremo. Mi chiedo quanto sia opportuno che il Festival della canzone italiana abbia un momento con la guerra e le morti in corso. Non mi sembra che le cose vadano d'accordo". Al di là di questo, ha smentito categoricamente possibili accordi con la Russia: "Non c'è nessun accordo in corso con chi ha scatenato una guerra contro un popolo in pace. Abbiamo sempre sostenuto la difesa dell'Ucraina aggredita, è quello che stiamo continuando a fare in Europa e in Italia, né più né meno". Ovviamente, la priorità è quella di aprire un tavolo di pace il prima possibile.

Intercettazioni e giustizia

Anche Matteo Salvini, così come gli altri leader di partito della coalizione, ha confermato la piena fiducia al ministro Carlo Nordio e al suo operato, in relazione a una vera riforma della Giustizia: "Mi auguro che riusciremo a fare nel corso dei cinque anni la riforma della giustizia di cui tutti parlano da decenni, visto che la Cartabia non ha toccato nulla. Sulle intercettazioni, io penso che non possono essere usate all'infinito e pubblicate sui giornali senza che ci sia alcuna rilevanza penale. Se si sbircia dal buco della serratura, non è giustizia". Quindi, Matteo Salvini ha aggiunto: "Ho piena fiducia nel ministro Nordio, a me interessa che la giustizia civile abbia tempi certi. E avere come vicepresidente del Csm un avvocato libero ed equilibrato, mi rassicura".

Ponte sullo stretto di Messina

E in riferimento al progetto di portare a compimento la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, il ministro delle Infrastrutture si dice fiducioso: "Farebbe risparmiare

sei miliardi di euro all'anno ai siciliani e toglierebbe tonnellate di CO2 dall'atmosfera. E' un'opera che porterà l'attenzione del mondo sugli ingegneri italiani. L'obiettivo è partire con i lavori entro il 2024".

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