Il grande casello

Un certo Sigmund Freud, nel 1929, scrisse così: «L’uomo moderno ha rinunciato alla possibilità di essere felice in cambio di un po’ di sicurezza». Ora: l’elenco dei progressivi rattrappimenti della nostra libertà legati a motivazioni in teoria ineccepibili (fumo, cibo, alcol, caffè, cinture di sicurezza, casco, igienismi, linguaggio ecc.) non stiamo neanche più a riproporli. Mi limito a riportare due notizie lette ieri. La prima: il viceministro dell’Economia ha detto che istituirà un’Anagrafe tributaria che a mezzo della digitazione del nostro nome e cognome permetterà di verificare chi siamo, che casa abbiamo, che auto abbiamo, che spese facciamo, che vacanze e regali ci permettiamo, in quali attività partecipiamo, a che titolo ci siamo permessi una determinata spesa; spendere inoltre determinate cifre di denaro in maniera appunto non controllabile dallo Stato (ossia pagare in contanti) sarà sostanzialmente vietato. La seconda notizia è che il ministro dei Trasporti ha detto che abbasserà il limite di velocità a 120 all’ora, che proporrà inoltre il ritiro della patente a vita e infine che ha in mente un limitatore da inserire nelle nostre auto per farci andare meno veloci.

Questo dopo che il ministro delle Infrastrutture ha proposto di aumentare le tariffe ai caselli autostradali. Questo mentre si apprende che località come Venezia e Capri e le Eolie meditano di far pagare una tassa d’ingresso a chiunque passi dalle loro parti.

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