Caso Khelif, ora partono le denunce dall'Algeria: "Dichiarazioni offensive"

Il Comitato olimpico algerino ha dichiarato di voler procedere per vie legali contro Luca Hamori, pugile ungherese prossima sfidante di Khelif

Caso Khelif, ora partono le denunce dall'Algeria: "Dichiarazioni offensive"
00:00 00:00

Vigilia di incontro bollente per Imane Khelif e Luca Hamori, che nel pomeriggio incroceranno i guantoni nella sfida dei quarti di finale per i pesi welter femminili. L'algerina arriva all'incontro dopo aver vinto, per abbandono, contro l'italiana Angela Carini e non si placano le polemiche attorno alla sua figura. L'ungherese, in un video condiviso su TikTok, non è stata particolarmente diplomatica nei suoi confronti e l'ha accusata di essere un ragazzo. In realtà, Khelif è nata donna ma nonostante il grande mistero attorno alla sua condizione, quel che si sa è che potrebbe un soggetto intersessuale, con Dna di tipo maschile e un livello di testosterone ben più alto di quello che si dovrebbe riscontrare in una donna. Ora, il Comitato olimpico di Algeri ha annunciato che sporgerà denuncia contro Hamori "per le sue dichiarazioni offensive sulla sua avversaria".

Nel suo video, spiegando di aver faticato per 10 anni per arrivare al traguardo olimpico, Hamori ha aggiunto che "domani (oggi, ndr) devo combattere contro un uomo, è stato dimostrato che Imane Khelif è un uomo, nel 2023 era stata squalificata". La verità è diversa e si parla di biologia, in quanto Khelif è nata donna. Tuttavia, i dubbi continuano a essere tanti e l'ungherese, senza mezzi termini, li ha espressi nel suo video. Nel frattempo, la federazione ungherese nella giornata di ieri ha annunciato di aver sporto un reclamo formale al Cio per la presenza di Khelif senza che siano stati spiegati i criteri scientifici per la sua partecipazione. A creare confusione è stata l'espulsione dell'algerina e della taiwanese dalle competizioni mondiali per incompatibilità nel 2023, perché fino a quel momento non c'erano mai state polemiche. Quel che si chiede, da parte delle federazioni, è che vi siano parametri omogenei di valutazione in modo tale da evitare queste situazioni. Se Khelif non è idonea a competere nei mondiali, perché lo è alle olimpiadi?

Ora la questione, da etica e scientifica è diventata politica e si sono create le due tifoserie, come ha spiegato Anna Paola Concia, ex onorevole del Pd, ora consulente tra Italia e Germania, in un'intervista a Libero: "La destra ha sbagliato perché ha sostenuto che Imene Khelif fosse una persona trans, cosa che non è. Però non si può negare che un problema c'è, la sinistra non può dire che va tutto bene madama la marchesa". Concia ha portato come esempio uno studio recente su cosa accadrebbe se donne e uomini gareggiassero insieme. Il risultato non stupisce: "Le donne non si qualificherebbero mai. Partendo da questo presupposto, non è possibile, sull'altare del politicamente corretto e dell'inclusione, sacrificare le donne.

Perché poi, alla fine, quelle danneggiate sono le donne. Io dico: va bene, tutto sta cambiando, ci sono casi nuovi, persone trans, intersex, in transizione, ma troviamo un modo per cui alla fine non ci rimettano le donne".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica