Ascoli Piceno - Dopo le furibonde polemiche dei giorni scorsi tra Vendola e Formigoni, la supposta "mafiosità" del Nord Italia continua a tenere banco. Questa volta a dire la sua non è un politico ma un uomo che, per il lavoro che fa, tutto si può dire meno che non conosca il fenomeno: il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso, intervenuto oggi ad Ascoli Piceno a un convegno sullo sfruttamento e la tratta di prostitute, organizzato dalla Questura ascolana, non ha alcun dubbio: "Non sta in cielo nè in terra dire che il nord Italia sia diventato mafioso. Più corretto dire che ci sono presenze a macchia di leopardo, in una società che cerca comunque di contrastare questi fenomeni". Interpellato sulla preoccupazione per possibili infiltrazioni criminali in Italia, connesse all’arrivo di un gran numero di profughi e clandestini dal Nord Africa a Lampedusa, Grasso ha invitato alla cautela. "Seguiamo la situazione con attenzione - ha detto -. Più che vere organizzazione criminali, di situazioni del genere possono approfittare singoli soggetti che introducono in Italia donne da sfruttare per arricchirsi facilmente".
"Il Nord non è in mano alla mafia" Quanto all’accresciuta presenza della criminalità organizzata in Lombardia, Grasso ha affermato che "ormai da 30 anni si sa che la n’drangheta e altre mafie stanno tentando di infiltrarsi nelle regioni settentrionali, ma questo non vuole dire che i territori siano controllati da loro.
E questo perchè c’è una forte azione di contrasto da parte della società civile, nei confronti di tali fenomeni. Quanto alla questione degli affari economici - ha proseguito il procuratore antimafia - essi devono osservati con attenzione nel momento in cui si realizzano, perchè dopo potrebbe essere tardi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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