Green imperatore d'Austria, ma che fatica battere Renesy

A dieci anni dalla sua prima vittoria sul Tour Europeo il trentaseienne campione mancino di Melbourne ha fatto suo il BACa Open d’Austria al Fontana Golf Club di Vienna

Green imperatore d'Austria, ma che fatica battere Renesy

La lunga attesa di Richard Green è finalmente terminata. A dieci anni dalla sua prima vittoria sul Tour Europeo - il Dubai Classic dopo spareggio con Greg Norman e Jan Woosnam - il trentaseienne campione mancino di Melbourne ha fatto suo il BACa Open d’Austria al Fontana Golf Club di Vienna. Anche stavolta è stato un successo sudato perché Green, al comando sin da inizio torneo, si è visto riprendere proprio all’ultima buca - complice un bogey 6 - dal francese Jean François Renesy, campione Open del suo Paese nel 2004 e 2005.

L’emozione ha certo avuto la sua parte nell’ultima buca dell’australiano, al quale bastavano due putt da bordo green per non andare ai tempi supplementari. Bravo il francese, autore di una grande rimonta con un giro finale in 64 colpi, ma bravo l’australiano che ha saputo subito ricomporsi e, rigiocando la buca 18 come prima buca di spareggio, a dimenticare l’incidente di qualche decina di minuti prima e a segnare un birdie 4 che gli consegnava la prima moneta di 147mila euro. Al terzo posto un Miguel Angel Jimenez contrariato da uno scatto fotografico che lo ha disturbato mentre puttava per il birdie all’ultima buca che gli avrebbe permesso di andare anch’egli al playoff. Terzo posto che lo spagnolo ha diviso con il giovane inglese Gane e lo svedese Jonzon. Alessandro Tadini, unico italiano a passare il taglio, è terminato in 52ª posizione.

Sul Tour Americano ultima galoppata prima dell’Us Open in programma questa settimana ad Oakmont in Pennsylvania (Sky Sport 3 in diretta da domani alle ore 19), dove si annunciano grandi emozioni, ben conoscendo i partecipanti le insidie di un percorso che da sempre è soprannominato «il mostro». A Memphis lo Stanford St. Jude Championship ha visto il ritorno al successo di Woodi Austin, quarantatreenne originario della Florida. Un giro finale in 62 colpi - 8 colpi sotto il par - ha permesso ad Austin di rimontare i quattro colpi che lo separavano dal leader dopo le 54 buche, Adam Scott, e di tagliare il traguardo con ben 5 lunghezze di vantaggio sul britannico Brian Davis.

Adam Scott, apparso negli ultimi tempi in ottima forma, ha letteralmente «rotto» nell’ultimo giro, segnando un pesante 75 che lo ha relegato in 7ª posizione. Dei big presenti, ed annunciato protagonisti dell’Us Open, Vijai Singh e Retief Goosen sono terminati appaiati al 30˚ posto, mentre Sergio Garcia è giunto 55˚. Woody Austin, che non vinceva dal 2004, è al terzo successo in carriera e ha intascato un prima moneta di 1 milione e 80mila dollari.

Woody sarà in gara questa settimana ad Oakmont e potrebbe essere il primo giocatore nella storia dell’Open degli Stati Uniti a vincere il titolo nazionale dopo aver vinto la settimana precedente. Anche se onestamente la vedo... dura.

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