da Roma
Le indiscrezioni di The Independent fanno infuriare il comandante delle Guardie Svizzere che smentisce tutto e querela il quotidiano britannico. Due giorni fa il corrispondente della testata inglese a Roma, John Phillips, scrive un succoso articolo che descrive una presunta guerra intestina fra lintero corpo delle Guardie Svizzere e il colonnello, Elmar Theodore Mader, reo di una eccessiva severità nei confronti dei propri sottoposti e invece incapace di esercitare tale rigore nei confronti di se stesso. Larticolo in sostanza racconta di come il colonnello sia uso fare le ore piccole imponendo al contrario orari claustrali ai soldati. E di come impedisca loro di festeggiare Natale e Capodanno mentre lui si dà alle gozzoviglie. Lindiscrezione sul braccio di ferro in corso tra il rigidissimo, con gli altri, colonnello Mader e i suoi alabardieri arrivata fresca fresca dallInghilterra sa di gossip tanto che vengono citate soltanto anonime «Vatican sources», ovvero non meglio identificate fonti vaticane. Il quotidiano britannico è una testata autorevole ma il colonnello smentisce tutto. «Le notizie riportate dal quotidiano The Independent sono del tutto false», precisa il comandante Maeder, in una nota diffusa dalla sala stampa della Santa Sede.
E in effetti di motivi per risentirsi il comandante ne ha parecchi perché nel racconto del giornalista ci fa proprio una brutta figura. Il quotidiano ventila lipotesi di un ammutinamento generale «nella Guardia Svizzera del Vaticano, lesercito più piccolo e probabilmente più coccolato del mondo». Ammutinamento dovuto alla «mano dura usata dallattuale comandante, il colonnello Elmar Theodore Mader», che avrebbe messo al bando «i tradizionali veglioni che si sono sempre tenuti sulle terrazze delle caserme». E non soltanto per i più giovani ma anche per gli ufficiali di grado superiore che avrebbero ricevuto «lordine di non dare nemmeno un cocktail party».
Secondo The Independent i più arrabbiati sarebbero «le Guardie semplici perché il regolamento, che impedisce loro il rientro in caserma dopo la mezzanotte, è stato applicato con grande rigidità nel periodo delle feste, mentre lo stesso Mader passerebbe molte notti fuori, impegnato in party che durano fino alle prime ore del mattino». Il quotidiano cita anche il caso di «un alabardiere che si è visto requisire su ordine del comandante una cassetta di vino di quelle che arrivano per Natale dalla Svizzera». Lalabardiere racconta come di 25 bottiglie ne siano rimaste soltanto cinque. Tutte le altre, precisa, sono state «portate via per disposizione del comandante, evidentemente per il suo uso personale».
La stesse non meglio identificate fonti riferiscono anche di un Mader che liquida con una alzata di spalle leventualità di finire al centro di un caso di pronunciamento. I suoi 130 uomini, sostiene, hanno con lui «un profondo dialogo».
E invece, secondo The Independent, «molti tra le Guardie Svizzere non sarebbero daccordo con questa affermazione». Non si tratterebbe tanto di una cassetta di vini requisiti, ma di «accuse di preferenze del tutto estranee con la tradizione che si sarebbero manifestate nel 2006, in occasione del 500mo anniversario di creazione del Corpo».
Ma il comandante smentisce punto per punto.«Nessuna disposizione è stata data circa il Capodanno se non quella di prolungamento dellorario di rientro in caserma. - scrive il comandante nella nota -. Tra laltro non vi è una terrazza sul tetto degli alloggi della Guardia». Mader poi annuncia querela «contro chi ha diffuso queste notizie false che ledono il buon nome del corpo delle Guardie Svizzere».
Insomma resta un dubbio: le Guardie Svizzere saranno riuscite a festeggiare adeguatamente il Capodanno? Non è la prima volta che il piccolo esercito del Vaticano finisce in cronaca.
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