La previsione degli 007 Usa: "L'Iran attaccherà in due fasi"

Attesa snervante dell'attacco iraniano a nel cuore del Medio Oriente. L'intelligence Usa ipotizza un doppio attacco, una da Hezbollah e uno diretto da parte dell'Iran

La previsione degli 007 Usa: "L'Iran attaccherà in due fasi"
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Un'attesa snervante e inquietante. Grottesca. Questo il ritratto dell'attuale situazione in Medio Oriente, ove le orre passano in attesa della reazione iraniana alla morte di Ismail Haniyeh. Domenica il segretario di Stato americano Antony Blinken, riunito in videoconferenza con i colleghi del G7, aveva riferito di un possibile attacco nelle successive 24-48 ore, una valutazione che è stata in parte rivista nella riunione di ieri.

Le ipotesi sulla risposta dell'Iran

Per ora, sul tavolo, soltanto ipotesi di intelligence sul come e sul quando. Da Washington, l'intelligence Usa si aspetta "due ondate di attacchi" contro Israele, una a firma di Hezbollah e l'altra direttamente dall'Iran e dalle altre milizie sue alleate nella regione. Questo è quanto è stato riferito al presidente Joe Biden ed alla vice Kamala Harris dal team della sicurezza nazionale che si è riunito ieri sera alla Casa Bianca, secondo quanto rivelato da tre fonti ad Axios. Non è invece al momento ancora chiaro chi attaccherà per primo e come gli attacchi si svilupperanno. L'unica notizia certa, al momento, è che negli ultimi giorni l'Iran ha spostato lanciamissili e condotto esercitazioni militari. Lo riporta il Wall Street Journal che cita funzionari statunitensi. Ciò potrebbe indicare che si sta preparando a lanciare un attacco nei prossimi giorni, come ampiamente riportato in queste ore.

L'Iran temporeggia mentre ospita Shoigu

Secondo una fonte, la risposta iraniana e di Hezbollah agli omicidi mirati della settimana scorsa a Beirut e Teheran è ancora "work in progress". In ogni caso, dopo l'attacco di ieri sera a una base americana in Iraq, nel quale sono rimasti feriti cinque militari statunitensi, il Pentagono ha fatto sapere di aspettarsi altre azioni da parte delle milizie filoiraniane nei prossimi giorni. Il segretario alla Difesa americano Lloyd Austin ha avuto un colloquio telefonico con il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant, dopo l'attacco di ieri sera contro la base in Iraq. A riferirlo, il Pentagono, secondo cui i due ministri hanno concordato che l'attacco alla base aerea di al-Asad rappresenta "una grave escalation che dimostra il ruolo destabilizzante dell'Iran nella regione". Austin ha poi ribadito a Gallant "l'incrollabile impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele di fronte alle minacce dell'Iran, degli Hezbollah libanesi e di altre milizie legate all'Iran".

Segnali contrastanti da Teheran, nonostante tutto. Dall’Iran, infatti, si ribadisce il rifiuto di un’escalation. Intanto il regime degli ayatollah ospita in queste ore il viaggio "programmato" di Sergei Shoigu. L'ex ministro della Difesa ha incontrato anche il neo eletto presidente Masoud Pezeshkian. Teheran intanto ha anche chiesto e ottenuto una riunione dell'Organizzazione della Cooperazione Islamica che si terrà mercoledì a Gedda in Arabia Saudita per discutere "i continui crimini dell'occupazione israeliana contro il popolo palestinese, tra cui l'assassinio di Ismail Haniyeh, presidente dell'Ufficio Politico di Hamas e le sue aggressioni contro la sovranità della Repubblica Islamica dell'Iran". Secondo alcuni analisti Teheran potrebbe aspettare lo svolgimento della riunione stessa per mettere in atto la sua rappresaglia nei confronti di Israele.

Allerta massima in Israele e Libano

Nello Stato ebraico l'allerta è massima. I vertici militari israeliani hanno incontrato il comandante del Comando centrale Usa (Centcom), il generale Eric Kurilla per discutere del "coordinamento" delle attività di difesa. Secondo alcune fonti Israele potrebbe considerare la possibilità di lanciare un attacco preventivo per scoraggiare l'Iran se dovesse scoprire prove inconfutabili che Teheran si sta preparando a sferrare a sua volta un'offensiva. A tal proposito il ministro della Difesa, Yoav Gallant, ha visitato il centro di comando sotterraneo dell'aeronautica militare israeliana e ha detto all'aviazione di prepararsi "a tutte le possibilità" compresa "una rapida transizione" dalla fase difensiva a quella offensiva.

L'Idf ha reso noto di aver approvato piani per "diversi scenari" in merito al possibile attacco sul territorio israeliano. La situazione resta esplosiva anche al confine con il Libano dove aumenta di ora in ora il numero di nazioni che chiedono ai loro concittadini di lasciare il Paese.

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