Il messaggio dell'Iran: "Risponderemo a Israele ma senza escalation"

Il presidente iraniano Masoud Pezeshkian ha dichiarato al segretario del Consiglio di Sicurezza russo Serghei Shoigu che Teheran intende vendicarsi con Israele per l'assassinio di Ismail Haniyeh senza però scatenare un'escalation regionale

Il messaggio dell'Iran: "Risponderemo a Israele ma senza escalation"
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L'Iran risponderà ai "crimini" di Israele ma non inende scatenare un'escalation del conflitto in Medio Oriente. Parola del presidente iraniano Masoud Pezeshkian, che lo ha spiegato in maniera chiara ed esplicita al segretario del Consiglio di sicurezza russo, Sergej Shoigu, giunto a Teheran nel bel mezzo delle tensioni inasprite dall'uccisione di Ismael Hanieyh, capo politico di Hamas, attribuita dai Pasdaran a Tel Aviv. L'omicidio, avvenuto nella capitale del Paese, poche ore dopo l'insediamento di Pezeshkian, è stato ritenuto "una violazione di tutte le leggi e regolamenti internazionali", ha sottolineato il neo presidente. Pezeshkian ha tuttavia assicurato a Shoigu che la Repubblica islamica non cerca in alcun modo di espandere la portata della guerra e della crisi nella regione, ma che Israele sicuramente "riceverà una risposta per i suoi crimini e la sua arroganza".

Il messaggio dell'Iran

Colpire Israele senza però scatenare un pericoloso effetto domino: sembra essere questo il piano dell'Iran, anche se per il momento non ne conosciamo i particolari o i dettagli. L'unica certezza è che Teheran ritiene lo Stato ebraico responsabile dell'assassinio di Haniyeh, mentre il governo israeliano non ha mai commentato la questione. Il governo iraniano ha spiegato di aver invitato Shoigu per discutere questioni regionali e internazionali e relazioni bilaterali. L'ex ministro della Difesa russo, dal canto suo, è arrivato ieri nella capitale dove ha incontrato il suo omologo, Ali Akbar Ahmadian, e il capo dello Stato maggiore, Mohammad Bagheri. "L'Iran - ha detto Pezeshkian al suo ospite - non sta assolutamente cercando di ampliare la portata della crisi nella regione, ma questo regime riceverà certamente una risposta per i suoi crimini e la sua arroganza".

Secondo quanto riportato dal New York Times, la visita di Shoigu sarebbe servita a discutere anche la fornitura di aiuti militari da parte della Russia alla Repubblica islamica, in previsione di uno scontro militare tra quest'ultima e Israele. Stando al quotidiano Usa, che ha citato indiscrezioni della stampa iraniana, Teheran avrebbe chiesto alla Russia sistemi di difesa aerea avanzati in previsione di raid aerei e missilistici da parte di Tel Aviv, dove il governo del primo ministro Benjamin Netanyahu ha discusso negli ultimi giorni la possibilità di condurre attacchi preventivi contro il rivale. La richiesta rivolta dall'Iran alla Russia è stata confermata al NYT da alcuni funzionari, gli stessi che hanno aggiunto che Mosca avrebbe già iniziato a trasferire al partner radar e sistemi di difesa avanzati.

La visita di Shoigu a Teheran

Shoigu, ha dichiarato a Teheran che la Russia "è pronta a una cooperazione globale con l'Iran sulle questioni regionali". L'ex ministro russo ha fatto questa dichiarazione durante un incontro conBagheri, durante il quale hanno discusso degli sviluppi regionali e della cooperazione bilaterale sulle questioni di sicurezza e sui progetti commerciali, secondo quanto riportato dall'IRNA. Bagheri, a sua volta, ha sottolineato le relazioni strategiche tra Teheran e Mosca.

"Le relazioni tra Iran e Russia sono strategiche, profonde e a lungo termine", ha dichiarato l'alto funzionario militare iraniano, che ha anche espresso apprezzamento per la cooperazione tripartita con la Cina. Al suo arrivo a Teheran, Shoigu ha avuto un incontro con il segretario del Consiglio supremo di sicurezza nazionale iraniano, il citato Ali Akbar Ahmadian, e pure con Pezeshkian.

La visita di Shoigu in Iran è arrivata in un momento di alta tensione in Medio Oriente per la possibilità di un imminente attacco iraniano a Israele. Tuttavia, l'agenzia di stampa russa Ria Novosti ha riferito che la visita è stata effettuata su invito di Ahmadinejad durante una conversazione telefonica avvenuta lo scorso maggio.

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