Bandiera ucraina sulla riva sinistra del Dnipro: procede la controffensiva di Kiev

La bandiera ucraina è stata issata dai soldati delle forze armate ucraine sulla riva orientale del Dnipro nella regione di Kherson. Procede (a caro prezzo in termini di vite umane) la controffensiva di Kiev

Bandiera ucraina sulla riva sinistra del Dnipro: procede la controffensiva di Kiev
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I miltari dell'esercito di Kiev hanno issato la bandiera dell'Ucraina sulla riva sinistra del Dnipro occupata dai russi, nella regione di Kherson, precisamente sopra gli edifici dell'insediamento di Dachi, che ora è una "zona grigia". La notizia è stata riportata su Telegram dal capo dell'ufficio del presidente ucraino, Andriy Yermak, dopo che erano circolati in rete alcuni video rilanciati da molteplici account. Un'ulteriore conferma è arrivata anche da un giornalista di Kherson Konstantin Ryzhenko.

Il video della bandiera dell'Ucraina

"Bandiera ucraina sulla riva sinistra della regione di Kherson. Una dacia vicino al ponte Antonovsky", si legge nel post con un video che mostra l'alzabandiera. Nataliya Humenyuk, portavoce delle Forze di difesa del sud, ha confermato al canale pubblico Suspilne che unità ucraine "sono sbarcate sulla riva sinistra" del fiume e hanno issato la bandiera.

Starebbe così dunque procedendo la controffensiva di Kiev, anche se l'Ucraina paga tali progressi a caro prezzo in termini di perdite umane. L'ultima testimonianza arriva dal corrispondente della Bbc Quentin Sommerville dalla prima linea a est, dove "il triste compito di contare i morti è diventato una realtà quotidiana". In precedenza, funzionari statunitensi citati dal New York Times avevano stimato le perdite tra i militari ucraini in 70.000 morti e circa 120.000 feriti. Se ufficialmente confermate, saremmo di fronte a cifre enormi, considerando che le forze armate sono composte solo da mezzo milione di persone.

In ogni caso, la bandiera dell'Ucraina sventola sulla sponda sinistra del Dnipro. Così come, lo scorso 23 agosto, le autorità ucraine avevano issato la stessa bandiera a Robotyne, conquistata dall'avanzata russa dopo l'offensiva militare del 24 febbraio del 2022 e situata nell'oblast di Zaporizhzhia a 80 chilometri di distanza da Melitopol.

La controffensiva di Kiev procede

Le forze dell'intelligence ucraina hanno intanto condotto un'operazione notturna nella Penisola di Crimea con l'aiuto della Marina. Gli 007 ucraini lo hanno reso noto su Telegram parlando di una "operazione speciale" che ha portato allo scontro con le truppe russe. "Il nemico ha subito perdite di personale, l'equipaggiamento nemico è stato distrutto", si legge nel comunicato su Telegram. "Tutti gli obiettivi e i compiti sono stati completati", si legge ancora, precisando che nessun ucraino è stato ferito.

Durante la notte, le truppe russe hanno bombardato la regione di Zaporizhzhia per 91 volte, prendendo di mira 30 insediamenti. Più a nord l'esercito russo sta concentrando le proprie forze, nelle aree di Lyman e a Kupiansk, città del Kharkiv dove anche oggi le bombe di Mosca hanno ucciso un uomo di 45 anni.

Attenzione però, perché la guerra continua a minacciare il territorio della Russia: il ministero della Difesa ha affermato che due droni ucraini sono stati abbattuti nella notte sulla regione di

Tula, a 180 chilometri da Mosca. Il governatore della regione di confine di Bryansk, Alexnder Bogomaz, ha dichiarato che le bombe di Kiev hanno provocato morti - tra cui un bambino - sul villaggio di Klimovo.

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