"Credo che ci sarà la guerra, quella vera. Hezbollah non la vuole, ma Israele sì. Non è questione di se accadrà, ma solo di quando. E posso dirti che sarà molto presto". A parlare è un contatto libanese che cerca di tirare l'acqua al mulino del partito di Dio. Eppure, le sue parole corrispondono al vero: bastano infatti le cronache delle ultime ore per capire che tra lo Stato ebraico e il gruppo sciita la tensione è alta. Forse, troppo.
Alcune notizie. Solamente nella giornata di ieri, l'esercito israeliano ha confermato che un drone, partito dal Libano, si è schiantato nella città di Julis, nell'Alta Galilea dove si sono verificati alcuni danni. Le difese aeree di Tel Aviv hanno inoltre intercettato un altro obiettivo aereo, mentre il quotidiano israeliano Yedioth Ahronoth ha riferito che una donna è rimasta ferita a causa della caduta di schegge dopo un tentativo di intercettazione nella zona di Yarka, nella Galilea occidentale. Ma non solo. Sempre ieri almeno dieci razzi sono stati lanciati dal Libano contro lo Stato ebraico, cadendo nei pressi del Monte Meron. Questo per quanto riguarda gli attacchi partiti dal suolo libanese.
Dall'altra parte, quella israeliana, si segnalano le esercitazioni del 282esimo reggimento di artiglieria delle Idf che, come riporta il Times of Israel, simulano una guerra con Hezbollah.
La manovra, hanno riferito alcune fonti militari israeliane, prevedeva un "rapido spiegamento di obici" e mirava a simulare "vari scenari di battaglia al confine con il Libano contro il gruppo terroristico Hezbollah". Ma non solo. Lo Stato ebraico ha condotto un raid a Damasco contro le forze sciite.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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