Palermo, recuperato il quinto corpo: "È Mike Lynch"

Il cadavere del magnate era già stato individuato ieri sera all'interno del relitto prima di sospendere le operazioni di recupero. Ancora dispersa la figlia 18enne Hannah

Palermo, recuperato il quinto corpo: "È Mike Lynch"

Dalle profondità del mare di Porticello, nel Palermitano, è stato riportato in superficie dai vigili del fuoco il corpo del quinto uomo disperso nel naufragio del veliero britannico Bayesian, avvenuto lunedì notte. Si tratta del cadavere di Mike Lynch, individuato già ieri sera all'interno del relitto prima di sospendere le operazioni di recupero. Restano attive le ricerche della sesta dispersa, la figlia 18enne del magnate Hannah Lynch. Al momento i morti accertati sono sei. Il dispositivo di soccorso è composto da ventisette sommozzatori, undici sommozzatori speleo, mentre otto sono quelli abilitati Dno (decompressione in nitrox) che utilizzano miscele in fase di decompressione che consentono una permanenza maggiore in immersione alla profondità di cinquanta metri.

Le operazioni di recupero

Ieri pomeriggio, i sommozzatori dei vigili del fuoco, con il coordinamento della guardia costiera, avevano recuperato, con un'operazione estremamente delicata, altri quattro corpi. Le salme riportate a terra, non senza difficoltà, sono quelle di Jonathan Bloomer, Chris Morvillo e delle mogli Anne Elizabeth Judith e Neda. All'appello mancavano dunque l'imprenditore britannico e proprietario dello yacht Mike Lynch e la figlia 18enne Hanna, ancora in fondo al mare dopo il naufragio. Il Bayesian, lungo 56 metri, battente bandiera britannica, era ancorato a poche centinaia di metri da Porticello con dieci membri dell'equipaggio e dodici passeggeri quando è stato colpito da una tromba marina prima dell'alba di lunedì. "La tempesta è arrivata all'improvviso, non l'abbiamo vista arrivare". Il Corriere della Sera riporta quanto avrebbe detto martedì ai i pm della procura di Termini Imerese che indagano sull'affondamento del veliero Bayesian a Porticello il comandante James Cutfield, 51enne neozelandese.

La reazione

"Tutto ciò che è stato fatto rivela una sommatoria lunghissima di errori - ha dichiarato al Corriere Giovanni Costantino, fondatore e amministratore delegato di The italian sea group, la società quotata in borsa proprietaria degli asset di Perini navi di Viareggio che costruì il Bayesian nel 2008 -. Le persone non dovevano essere nelle cabine, la barca non doveva essere all'ancora. E poi perché l'equipaggio non sapeva della perturbazione in arrivo? I passeggeri hanno riferito una cosa assurda, e cioè che la tempesta è arrivata inaspettata, all'improvviso. Non è vero. Era tutto prevedibile. Io ho qui davanti a me le carte meteo. È arrivata all'improvviso un bel niente. Si chieda: perché nessun pescatore di Porticello era fuori quella notte? Un pescatore legge le condizioni meteo e una nave no? La perturbazione era leggibile appieno in tutte le carte meteo. Non si poteva non sapere".

L'imbarcazione più sicura al mondo

Costantino non ci sta a vedere sotto accusa quel gioiello a vela che lui definisce "una delle imbarcazioni più sicure al mondo". Praticamente "inaffondabile. Ovvio, salvo che non imbarchi acqua. Non c'è un'altra spiegazione". Per l'amministratore delegato di The italian sea group di sicuro il naufragio di Palermo avrebbe rappresentato un rischio pari a zero se fossero state fatte le manovre corrette e se non fossero intervenute delle situazioni che hanno compromesso la stabilità della nave. "L'imbarcazione - ha osservato - era all'ancora. A un certo punto l'ancora perde la presa e lei si sposta trascinata dal vento che la spinge prendendola in pancia. La spinge per quattro minuti che noi definiamo di scarrocciamento, la ruota e la pone nella posizione in cui è affondata. In questi quattro minuti - e mi assumo la responsabilità di quel che dico - la nave ha già preso acqua". A confermate la tesi di Costantino ci sarebbero le immagini video pubblicate un po' da tutti, dove si vede l'albero in verticale prima tutto acceso e poi spento, tranne la lampadina in testa che prende energia da una batteria. Se la nave è andata in black out vuol dire che sarebbe stata l'acqua imbarcata a causare il corto circuito.

L'azzardo del party

Per evitare il naufragio, ha continuato l'amministratore delegato, "era inopportuno fare, come ho letto, un party. Non quella sera. Bisognava blindare lo scafo e la coperta chiudendo tutte le porte e portelli, dopo aver messo gli ospiti nel punto di riunione della nave come da procedura in emergenza. Poi accendere i motori e tirare su l'ancora o sganciarla automaticamente, mettere la prua al vento e mandare giù la chiglia. La mattina dopo sarebbero ripartiti a danno zero". Ha rimarcato che "sono stati fatti degli errori". E ha aggiunto: "Fra l'arrivo di una burrasca e l'imbarco dell'acqua c'è un mondo. Si dovevano fare una serie di attività per evitare di trovarsi in quella situazione. Io come comandante della nave mi sarei spostato, ma se anche per qualche motivo avessi dovuto restare lì, avrei gestito quelle condizioni meteo che poi, diciamolo, non erano così pazzesche. Del resto il comandante della Sir Robert, accanto, è riuscito a gestire tutto senza problemi".

L'indagine

Prosegue a ritmo incessante, intanto, l'inchiesta della procura di Termini Imerese per fare luce sul naufragio. I giudici indagano per omicidio plurimo colposo, al momento contro ignoti. Al vaglio dei pm anche i video e le fotografie scattate la notte della tempesta da alcuni abitanti della zona, ma anche le immagini delle telecamere di sorveglianza, in particolare di un cantiere nautico, che puntava l'obiettivo proprio sulla barca, e di una villa privata. Dai video si vede la barca che nel giro di pochi minuti affonda sotto il mare in tempesta.

Gli interrogatori

Nei giorni scorsi sono stati ascoltati dagli inquirenti i quindici sopravvissuti al naufragio, tutti ospiti all'Hotel Domina di Santa Flavia, ma nessuno è stato ascoltato accompagnato da un legale. Quindi, fino a questo momento, nessun nome sembra sia stato iscritto nel registro degli indagati.

Ma la situazione potrebbe cambiare a breve, quando potrebbero scattare i primi avvisi di garanzia. A partire dal comandante della barca. Nel frattempo, si aspetta l'autopsia sui sei corpi ritrovati fino a questo momento. Il pm ancora non ha disposto gli esami.

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