Nazia Shaheen, la madre di Saman Abbas, è arrivata in Italia. La donna, condannata alla pena dell'ergastolo con sentenza di primo grado dalla Corte d'Assise di Reggio Emilia insieme al marito per l'omicidio della figlia, uccisa a Novellara nella notte tra il 30 aprile e il primo maggio 2021, è approdata all'aeroporto di Fiumicino attorno alle ore 14 di oggi. "Si compie un fondamentale passo in avanti per il percorso di giustizia per la giovane diciottenne di origini pakistane barbaramente uccisa", afferma in una nota il ministro della Giustizia Carlo Nordio.
L'arrivo in Italia
Il volo, con a bordo la donna e alcuni funzionari italiani, è decollato da Islamabad in mattinata. Nazia Shaheen indossava un burqa nero, a coprire l'intera figura, lasciando liberi solo gli occhi. Con sé aveva anche una borsa rossa. Dopo lo sbarco, avvenuto nella massima riservatezza, è stata affidata agli operatori della polizia giudiziaria e accompagnata nel carcere romano di Rebibbia. Nei prossimi sarà trasferita nel penitenziario di Reggio Emilia, dove sconterà la sua pena.
Dalla latitanza all'estradizione
Latitante per oltre due anni, Nazia Shaheen è stata arrestata in Pakistan, la mattina del 31 maggio scorso. Dopo mesi di trattive, il governo di Islamabad ha accolto la richiesta del Ministero della Giustizia per l'estradizione in Italia della donna. "Si tratta di un risultato frutto di una intensa e proficua collaborazione del ministero della Giustizia con il ministero dell'Interno e il ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, che rappresenta un efficiente esempio di sinergia istituzionale a servizio della giurisdizione. - si legge nella nota -A nome del governo italiano voglio ringraziare le autorità pakistane per aver compreso l'importanza per il nostro Paese di assicurare una piena risposta di giustizia per un delitto che ha sconvolto le nostre coscienze".
Perché la madre di Saman è stata condannata all'ergastolo
Per l'omicidio di Saman Abbas sono stati condannati all'ergastolo i genitori, Nazia Shaheen e Shabbar Abbas, e lo zio Danish Hasnain a 14 anni. Mentre i due cugini coimputati nel processo, Nomanulhaq Nomanulhaq e Ikram Ijaz, sono stati assolti. Secondo i giudici della Corte d'Assise di Reggio Emilia, che hanno emesso il verdetto di primo grado, la 18enne sarebbe stata uccisa per la relazione con il fidanzato dell'epoca, Saqib, con il quale aveva intenzione di convolare a nozze. Inoltre, la sera del delitto, i genitori avevano scoperto che la figlia aveva intenzione di lasciare Novellara a loro insaputa. L'eventuale fuga sarebbe stata la goccia che avrebbe fatto traboccare il vaso, determinando così il drammatico epilogo.
Quanto al ruolo della madre, i giudici hanno ritenuto di non poter escludere che Nazia "sia stata l'esecutrice materiale" dell'omicidio, si legge nelle motivazioni della sentenza. In ogni caso, l'atteggiamento della donna conferma "la sua adesione piena al fatto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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